Transfuturismo: interviste a Gaia Conventi-Zairo Ferrante-Sylvia Forty-Maurizio Ganzaroli-Roby Guerra-Riccardo Roversi

*interviste al gruppo di Ferrara postfuturistico, tra gli autori del libro manifesto "Nuova Oggettività". Ferrara: città storicamente letteraria, da Ludovico Ariosto a... Corrado Govoni... a Giorgio Bassani.... a Roberto Pazzi ... e al presente "futurismo" renaissance contemporaneo.

D- Il tuo contributo in pillole

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(Gaia Conventi) La mia è una tirata d’orecchi agli intellettuali e all’intellettualese, sorta di alto gergo tra iniziati che si vestono di cultura come fosse uno smoking di noia per serate mondane.
(Zairo Ferrante) Il mio contributo?: Dei semplici versi che tracciano un percorso ben strutturato nella mia testa. Il percorso è quello “ dell’ evoluzione “, concetto che si riprende anche nel titolo della silloge, l’arrivo è l’uomo e il mezzo per percorrere la strada è la semplicità. Semplicità intesa, ovviamente, non come banalità o superficialità, ma come ricerca profonda del proprio essere ed esistere.
(Sylvia Forty) …Cerca il lato ironico della quotidianità e… “sforzati di ridere di te stesso”, il messaggio: satira sociale sull’era dei single e un elettrodomestico.. pensante!
(Maurizio Ganzaroli) Il mio contributo a questo libro, tra il serio e il faceto, si chiama “la relatività del tempo” o relatività temporale, e parla degli errori commessi nel conteggio dei minuti e secondi che compongono il normale anno che noi conosciamo ma che consideriamo sempre per comodità in modo tondo 365 giorni e sei ore. Ma se si considerassero quei minuti e quei secondi a cui non ci si fa caso, che cosa accadrebbe al nostro calendario, e quali effetti avrebbe sul clima e le stagioni? O no?
(Roby Guerra) Futurismi sulla Realtà Virtuale vista come scienza della solitudine – ma provvisoria… – della futura, ne sono certo, rivoluzionaria netgeneration, altro che Indignados senza futuro e vecchi come i Padri sessantottini..

(Riccardo Roversi) Una sorta di filologia dal futuro ma retrospettiva: alla ricerca della memoria perduta, la parola ibernata di alcuni eccelsi letterati del tempo che fu e magari sarà:

D- E’ possibile in Italia una nuova visione aperta e libera, culturale?
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(Gaia Conventi) E’ possibile decidere di non lasciarsi influenzare dall’andazzo. Affrontare il problema è un buon modo per creare un nuovo punto di vista, attendere semplicemente che ci venga proposto è sintomo di pigrizia.
(Zairo Ferrante) Non solo è possibile, ma credo che, visti i tempi, sia anche necessaria. Ovviamente occorre un’educazione alla libertà e un cambio di rotta anche da parte della classe dirigente. In questo periodo stiamo assistendo al fallimento dell’economia globale e, per quel che riguarda l’Italia, anche al fallimento del nostro sistema partitico. Ecco che: apertura, libertà, cultura, trasversalità e pluralità diventano ingredienti indispensabili per ripartire.
(Sylvia Forty) E’ difficile, anche la cultura è stata strumentalizzata e se un tempo le denunce e le ingiustizie spesso venivano sollevate dal mondo culturale, oggi non è più così. basti pensare al giornalismo, un appiattimento di notizie comunicate come “lettori” di un testo, non “interpreti” che prendono posizione.
(Maurizio Ganzaroli) Non so quanto possa essere libera la cultura e l’arte in Italia, se non a livelli altissimi, ma sicuramente ci si prova in tutti i modi ad abbattere quei muri e quei blocchi che vengono eretti davanti ad espressioni culturali o artistiche che non sono all’interno di canali soliti, noiosi e sicuramente obsoleti, ma cercano di uscire e proporre nuovi pensieri, opinioni ed espressioni, che se non sono del tutto nuovi, per lo meno tendono a creare modi alternativi di concepire l’arte, la cultura e la libera espressione.
(Roberto Guerra) Noi futuristi, l’abbiamo… da 100 anni e +… Oggi Internet è il Regno della Macchina che sognava Marinetti. Le rottamazioni… rivoluzioni del Novecento (fascismo, comunismo, Democrazia) non hanno funzionato: la cultura in Italia resta soprattutto passatista; cambiano quasi solo i Trogloditi.. e i loghi del Potere, rosso, nero, bianco, verde…. No Future in Italia a livello non solo culturale ancora per qualche decennio.
(Riccardo Roversi) Forse sì. Ma paradossalmente – almeno in letteratura è magari una tipologia di “intellettuali” defilate, che non partecipano attivamente all’attività culturale, disinteressati alla vita sociale. All’orizzonte una nuova letteratura, filosofia pura? Sulla modernizzata “torre d’avorio”, indifferente alle contingenze contemporanee? Perché No… e lo auspico!

D- Futuro o Tradizione, Umanesimo o Scienza all’orizzonte?
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(Gaia Conventi) Se l’orizzonte non è quello d’una cartolina, solo andandogli incontro scopriremo quanto ci riserva. Definire quel che ci attende è mettere limiti al futuro, e catalogarlo come i cinici fanno con le farfalle.
(Zairo Ferrante) Questi concetti non devono necessariamente essere separati. Anzi, credo che, il futuro si costruisce sulle tradizioni e la scienza vince se è attenta all’uomo. E’ sotto gli occhi di tutti che la ricerca spasmodica di un “nuovo” futuro che distrugga il “ passato” non porta a nulla di buono, come del resto, una scienza selvaggia che non tenga conto delle vere esigenze umane porta solo aridità.
(Sylvia Forty) La scienza va avanti perchè chi se ne occupa è fortemente motivato a perseguire obiettivi e risultati. la lotta sarà comunque dura perchè nonostante le ampie possibilità di studio delle nuove generazioni, il livello culturale è fortemente in calo e questo provoca inevitalbimente un maggior ancoraggio alle tradizioni e a temere il progresso.
(Maurizio Ganzaroli) Sicuramente futro! il futuro si basa sul passato, ma non deve mai rimanere avvonghiato, altrimenti si rischia di non avanzare mai, se non in modo laterale, che diventa quindi un falso progresso.
Si deve guardare al futuro, in ogni occasione, anche nell’immediato presente, poichè il presente come diceva Einstein, non è altro che un sottile filo che divide il...  ieri da domani.
(Roberto Guerra) Scienza sola Igiene del Mondo: religione, filosofia, arte, poesia son solo dei simulacri, zavorre: naturalmente restano il divino, il pensiero, la bellezza, ma liberi non reificati…
(Riccardo Roversi) Umanesimo e Filosofia, intese come categorie letterarie autonome, forse non esistono più (ma in un prossimo futuro, chissà…). Comunque, la “scoperta” di Internet equivale a quella della ruota: la civiltà (e quindi forse un Nuovo Umanesimo) non
potrà più farne a meno.

 *vedi anche: Oubliette Magazine   e  Transfuturismo   blog
http://oubliettemagazine.com/2011/10/14/scrittori-ferraresi-in-il-libro-manifesto-nuova-oggettivita-heliopolis-2011/