Il Partito Democratico e il rifiuto di Hans Bidermann
JACOPO SCHETTINI GHERARDINI, Milano, Ed. Odissea, 2009, 212 pp, 15 euro. recensione di Giorgio Boratto
Ricordate i candidati alle primarie per la segreteria del PD votati nell'ottobre 2007? Erano: Walter Veltroni, Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi e Jacopo G. Schettini apparentato poi con Pier Giorgio Gawronsky. Sono passati solo 2 anni, eppure sembra trascorso molto tempo. In effetti gli avvenimenti succeduti hanno trasformato tutto: non c'è più il vincitore di quelle votazioni primarie, Walter Veltroni, alla guida del PD; non c'è più al governo Romano Prodi; non c'è più George W. Bush alla presidenza degli USA... Abbiamo però sempre Silvio Berlusconi a dettare la sgangherata agenda politica italiana e a rappresentarci, con le sue innumerevoli gaffes, sulla scena internazionale.
Da quell'esperienza politica, Jacopo Schettini Gherardini, o Gavazzoli (deciderà in quell'epoca di mettere un G. puntato che va bene per entrambi i cognomi) ha tratto "Il Partito Democratico e il rifiuto di Hans Bidermann", più di duecento pagine che si leggono con interesse.
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