ST.ART.47 al Festival Internazionale a Ferrara

Questa mostra vuole essere un incontro di esperienze vissute da persone che per diversi aspetti hanno scelto di avvicinarsi al mondo dell’ETIOPIA, ma vuole essere anche un pretesto per confrontarsi e rendersi utili, coinvolgendo tutti coloro che avvertano questo bisogno, questo senso delle cose, e vogliano in qualche modo contribuire con la loro presenza e il loro sostegno.


Il significato della prima lettura del titolo, “ETIOPIA: non perder la vista”, è pienamente espresso dal dott. Pistocchi, dell’Associazione Epsilon onlus, in queste poche parole: «In un mondo in cui il 90% delle persone non vedenti vive nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS), in cui ogni minuto 6 persone perdono la vista, in cui ogni 60 sec. diventa cieco un bambino, in cui nell'80% dei casi la cecità è evitabile solo con l’attuazione di programmi di prevenzione e di cura, vogliamo ricordare che in Paesi privi di risorse, enti e programmi assistenziali per l'handicap visivo salvare la vista equivale a salvare la vita. Il nostro intervento deve essere finalizzato non tanto all'assistenza medico-chirurgica-riabilitativa erogata direttamente ai pazienti (poco più di una goccia nell'oceano), quanto alla formazione di quadri sanitari specialistici, medici e non, ed alla formazione dei formatori. Questa è la chiave del successo per un progetto di prevenzione e lotta alla cecità che voglia essere incisivo, efficace e durevole, oltre che sostenibile».


Nedda Bonini, presidentessa di ST.ART.47 e docente dell’Accademia di Belle arti di Venezia, spiega così il secondo modo di leggere il titolo, “ETIOPIA: non perder di vista”: «La doppia lettura la/di può apparire come un semplice gioco di parole, come spesso si usa nei titoli di mostre o negli slogan pubblicitari. Qui ha la piccola pretesa di indirizzare l’attenzione verso l’altro, il lontano, il diverso... Un pensiero nei confronti di chi vive con niente, perché di più non può avere, ma vuole dividerlo con gli altri… anche solo attraverso il sorriso. Il giorno in cui Pistocchi mi propose di andare con il gruppo in Etiopia, di fronte alle mie perplessità sul mio ruolo mi disse: “C’è da fare per tutti!”. Molti controbattono che anche vicino a noi c’è bisogno di fare, ma lui risponde: “Là ce n’è ancora di più”. Dopo il viaggio in Etiopia ho portato l’esperienza all’interno del mio corso in Accademia a Venezia, e questo ci ha fatto interrogare sul senso del nostro lavoro come artisti, suggerendoci motivazioni e percorsi nuovi, spesso inaspettati, per affrontare il tema: la lingua, la storia, l’alfabeto, l’origine, la terra, le tradizioni, la natura… ma soprattutto un confronto con i bisogni. Le opere presentate in mostra sono prevalentemente libri d’artista, realizzati con procedimenti di stampa (xilografie, calcografie, stampa digitale, monotipi...) a tiratura limitata o edizioni variabili».


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Si ringraziano per la collaborazione: Giuseppe Ungaro, Andrea Forlani


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Michele Ungaro è nato a Venezia il 1° marzo 1963. Si è laureato in Geologia e ha lavorato diversi anni nei cantieri petroliferi tra Nord-Africa, Mare del Nord e Golfo del Messico. Da alcuni anni segue progetti di cooperazione internazionale in Asia e Africa. Dal 1985 si sposta in moto e ha già affrontato un lungo viaggio dal Pakistan all’Italia, al termine di una missione umanitaria in Afghanistan e uno dall’India all’Italia.


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ETIOPIA NON PERDER LA/DI VISTA

1/2/3 Ottobre 2010

Inaugurazione giov. 30 settembre ore 18

FOTOGRAFIE di Michele Ungaro

OPERE di giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia: Alessia Boscolo, Livio Cassese, Eleonora De Martin, Aramis Fraino, Nadia Giusto, Alessandra Martin, Andrea Micco, Giacomo Modolo, Romina Orzes, Martina Picchietti, Tommaso Squaiera, Sergio Tessarolo, Rita Visonà.

VIDEO di Enrico Parenti


Organizzazione ST.ART.47, a cura di Nedda Bonini e Silvia Casotti

Info: st.art.47@freeinternet.it tel. 333 3947017 – 0532 767537 – info@nuovecarte.net


Con il Patrocinio di: Comune di Ferrara, Accademia di Belle Arti di Venezia

In collaborazione con: Associazione Epsilon Onlus, Casa editrice Nuovecarte, Giuseppe Ungaro fotografo, Videobiografie di Andrea Forlani.