da ESTENSE COM COMMENTI SUL DIBATTITO CULTURALE A FERRARA
***ALESSANDRO GULINATI....
... sulla cultura....il tema è, per Ferrara, centrale anche nella produzione di lavoro, ricchezza e benessere per tutti i cittadini. Come ho avuto occasione di dire nell’intervento citato dall’articolo qui sopra: Ferrara è divenuta una città della conoscenza anche prchè ha cessato diessere una città agricola e industriale ovvero i due settori tradizionali sono deperiti e oggi creano meno valore della cutlura e dei servizi alla cultra connessi con il turismo. Può ritenersi un limite ma è così. Prevalenza di università, ricerca, sistema formativo, sistema museale, sistema archivistico e bibliotecario, associazionismo, eventi e enon solo sono i caratteri che contraddistinguono Ferrara da altre città padane. In particolare il turismo è stato dopo l’invenzione di Ferrara città d’arte e cultura e pr l’appunto turismo il volano di occupazione aggiuntiva alla contrazione della ricchezza prodotta nei settori primario e secondario (meno pom e montedison più mostre e università o no?). Oggi però tutto questosistema ha smesso di crescere omeglio svilupparsi ed è entrato in crisi per via del taglio dei trasferimenti e degli investimenti pubblici ma, secondo me, innazitutto per la mancanza di fantasia e democrazia che caratterizzano la gestione della cultura cittadina. Segue . . .
http://www.estense.com/obiettivo-cultura-diffusa-e-condivisa-064345.html#comment-24528
fantasia, democrazia e innovazione!
Fantasia poichè ad esempio se negli anni’80 e ‘90 le mostre temporanee d’arte erano appannaggio di poche città, oggi si svolgono quasi ovunque: Forlì, Padova, Ravenna, Mantova per non andare troppo lontano. Democrazia perchè per esempio questo forum in consiglio comunale o diventa la norma, una praxis normale di confronto ed eleaborazione aperta, magari tematica, oppure si rimane al metodo di sempre dove a confrontarsi sono solo i parenti e gli amici e . . . cosa ancora più feudale i rappresentanti di associazioni di categoria senza alcuna rappresentatività reale . . . un po’ come fa Confindustria quando invvita la UILM e la FIM-CISL per fare gli accordi per il settore metalmeccanico. E questo della rappresentatività e titolarità di associzioni come Confesercenti è davvero uno scandaletto locale ma che paghiamo tutti! Poi c’è il tema dei temi: l’innovazione! Cioè per farla breve l’uso del web ovvero il non uso, semplicemente è così; non si usa il web quando oggi, da qualche anno, è l’unico sistema di comunicazione, prenotazione, raccolta fondi utilizzabile insieme alla telefonia che al web è intimamente collegata. Le mostre dei Diamanti non hanno traduzioni in lingue straniere, i siti sono statici (cioè non aggiornati) e si viaggia come negli anni ‘80 peccato che siano passati 25 anni . . . così l’esito è feroce: calo drastico delle presenze -40-50% in due anni, calo dei visitatori: le mostre ferraresei sono in fondo alle classifiche nazionali, calo delle entrate . . . e buchi finanziari che si ingrandiscono anno dopo anno mentre calano anche i trasferimenti dello Stato. Amen si dirà!? Amen un corno! Perchè si può fare diversamente e si può rapidamente adeguare il sistema cultura comunale affinchè interagisca con quello statale e dell’Amm. Provinciale (non c’è nemmeno un ticket unitario tra i musei!!!). E quindi si può creare ricchezza e lavoro. Punto e basta. Non farlo è assurdo. Allora occorrono coraggio e innovazione! Coraggio per rompere il tran tran di un sistema alla carretta e innovazione possibile anche a basso costo. Ora è estate e non ci sono mostre mentre Ravenna le fa e la riviere è comunque piena di turisti. La prossima primavera non ci saranno mostre, Le ultime realizzate ma pessimamente promosse hanno: una generato una patta e l’altra un buco enorme. Poi c’è chi da la colpa all apioggia . . . quasi fossimo coltivatori diretti! Cosa facciamo diamo dei premi ai dirigenti che hanno realizzato questo disastro? Si certo! L’ultimo anno si sono distribuiti 800.000 Euro di premi di produttività a dipendenti e soprattutto dirigenti comunali. Adesso per favore STOP! Ma STOP davvero! Si cambi, si pensioni, si effettuino trasferimenti e si comprenda che la gestione dei Musei Civici d’arte antica che è il cuore della città museale con Schifanoia, il Museo della Cattedrale, Marfisa etc . . . fa acqua da tutte le parti ed è in una situazione vergognosa con allestimenti che mettono angoscia e perfino sporcizia (andate a vedere la moquette che conduce al piano superiore di Schifanoia . . .). Le collezioni di Palazzo Bonaccossi che invece sono eccezzionali e ben allestite dalla passione dei dipendenti fanno 4.000 visitarori all’anno!!! Perchè? Ma perchè non sono promosse e non ci sono nel web e se non sono nel web non ci sono punto e basta! Da un anno abbiamo chiesto nuovi orari nei musei cittadini anche raccogliendo centinaia di firme (1.300 per l’esattezza . . ) ci siamo offerti di intervenire coinvolgendo i privati (che vorrebbero intervenire) ma niente, cioè proprio niente, più qualche insulto nei confronti di chi come me si è fatto portatore di questo problema. Mi hanno detto che facevo gli interessi del barista e che volevo fare cose a casa d’altri a costo della cittadinanza. Casa d’altri?! Casa d’altri i Musei Civici d’aArte Antica?! Assurdo!!! Ma per favore. sappiamo tutti che non ci sono i bagni al piano terra di palazzo Schifanoia e che Museo e Giardino chiudono alle 17.30 anche d’estate!!!! Che vergogna! Aprire Schifanoia e adeguare i servizi di questo come di altri musei significa creare lavoro e ricchezza e non significa sperperare, inoltre ci sono risorse private disponibili. Il problema è semmai che ci sono dirigenti comunali che concepiscono le strutture pubbliche in modo privatistico . . . e così vai a Palazzo Massari e sembra di entrare in un orfanotrofio rumeno, a Massari e Diamanti non c’è bar. La Pinacoteca (statale) non ha bookshop e niente. Gli orari sono assurdi. Il Museo della Cattedrale fa lo spezzato cioè chiude a pranzo. Chiude i capolavori del Tura e della porta dei mesi ancheper pranzo in aprile-maggio!!! I lunedì tutti i musei sono chisui (tutti!!!) anche in alta stagione. Il Castello chiude alle 17.00 anche d’estate . . . la torre alle 16.00 mi pare . . . ma perchè? Per sola inerzia mentre la Fondazione Hermitage è morta e da tre anni i suoi uffici enormi si impolverano chiusi ed inutilizzati e lo IAT non ha un depliant che uno che parli di Cento, Argenta, Bologna . . . Se poi andiamo nelle basiliche c’è da piangere a dirotto. Ma tutto va bene. Certo va bene per i dirigenti comunali, provinciali e forse statali (per inciso Casa Romei funziona benissimo . . apre dalle 9.00 alle 19.00 e programma un sacco di iniziative, Palazzo Costabili si sta trasformando . . . anche se in tutti e i due i casi occorre pensare ai turisti cioè ai biglietti e quindi alla promozione più che ai pensionati cittadini ma questo è un altro tema ancora e ci arriveremo). Si sono spesi un sacco di soldi per restaurare e riallestire stupendamente la basilica di San Cristoforo per poi chiuderla a metà pomeriggio anche d’estate?! Boh . . . è folle! Insomma il turismo non è certo il solo aspetto dele politiche culturali ma è il volano che produce la ricchezza utile anche ai servizi culturali rivolti ai cittadini giovani e anziani in particolare. Le nozze con i ficchi secchi non si fanno più e non si sono mai fatte. La città è cambiata, il mondo è cambiato ma quis i ragiona con la mentalità del secolo passato e si producono danni ingenti. Parlando di cultura non necessariamente turistica possiamo sapere perchè gli edifici dell’ex-officina Savonuzzi in Darsena (costati oltre 800.000 euro di intervento comunale) sono stati inaugurati e poi sono sempre chiusi? Con quali criteri sono stati assegnati? Mah . . . io li vedo in stato di abbandono, finestre chiuse, deserto. perchè? Perchè diamine?! Certo che occorre il concorso dei privati ma perchè i privati investano occorre facilitarne l’intervento e non fare come a Palazzo Schifanoia oppure a Palazzo Massari . . . Io spero questa estate sia foriera di riflessioni e che l’iniziativa dei forum aperti prosegua e venga pubblicizzata (io l’ho imparato due ore prima da una mail di una amica . . . ). Confido che l’assessore Maisto rifletta e si dia una mossa magari liberandosi dai vincoli che sembrano avvilupparlo fino a strozzarlo. Vedremo e sarà meglio per tutti che ci facciamo reciprocamente gli auguri. la cultura serve e Ferrara è una città dalle grandi potenzialità che può vivere esclusivamente dei suoi giacimenti culturali, della sua Università e della qualità della vita che potrebbe offrire a residenti e turisti. Ma occorre fare sistema, punire le inerzie colpevoli (Schifanoia docet) e porporsi in mdo adeguato ai tempi senza far prevalere le logiche di partito, le tessere, la consaguineità e l’ideologia! A presto,