IL FUTURISTA VALERIO ZEKKINI

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FUTURISMO POSTCONTEMPORANEO

Valerio Zecchini, poeta, performer e traduttore dallo spagnolo, e musicista, futurista, è nato e vive a Bologna.. E' forse dal punto di vista ideologico il futurista più complesso creatvio affascinante e perturbante (amico non a caso di Massimo Fini e Giordano Bruno Guerri).È fondatore e presidente della "Corporazione dei post-contemporanei (Post-Contemporary)".


Ha pubblicato una grammatica di italiano per spagnoli (De Vecchi, 1988) Zecchini V. (a cura di), Futurismo e fascismo. Manifesti e programmi, Bologna, Planetario, 2000 e il volume George Orwell e i mondi virtuali (Synergon, 1994 AFORISMI SCOLPITI NELLA ROCCIA(2007,Pendragon 2007), PATRIOTTISMO PSICHEDELICO (Pendragon, 2008).


Con PCCorp, ovvero Valerio Zecchini (voce e declamazioni bellicose ), il chitarrista e attore Dario Parisini (ex Disciplinatha e Massimo Volume), il compositore elettronico Roberto Passuti - (già al fianco di Giovanni Lindo Ferretti), il chitarrista Giulio Sangirardi (proveniente dagli ottimi Votiva Lux); il creatore di groove Luca Oleastri (membro di Balkan Air) e il neo folklorista Alessio B.. il futurista di Bologna ha prodotto diversi cd e album, tra cui:

EROISMO E PAGLIACCISMO

(Rarità e inediti 1997-2008)

GERARCHIA ORDINE DISCIPLINA (2008) con un grandioso Manifesto Futurista, quello originale di Marinetti.. in versione superelectro, interpretata da un Valerio Zecchini in gran forma rivoluzionaria. Da segnalare anche un quasi futurdadaista spettacolare “Manzotin Mantra”: significativa questa efficacissima recensione di Monia Baldacci Balsamello (dalla rivista specializzata Rockit)

Nell'era del "post", dove il "pre" è antecedente scomodo e urtica la schiena come un maglione infeltrito, sorge la Post Contemporary Corporation. Nucleo di volti e suoni che affidano la propria sostanza ad una voce imperiosa e cadenzata-muezzin, che spara testi-proiettile sulle nostre teste-bersaglio. I PCC hanno scelto il loro "dopo-cosa" già nell'autodefinirsi. Un rifiuto (se non pretenzioso o celebrato per moda) ha vari volti, in primis quello della conoscenza profonda di ciò che non si accetta.

Partono dal concreto reale e quotidiano e lo smembrano a morsi. Delle cose sanno gli odori, il sapore, le pieghe più turpi, non l'aspetto esteriore. La chiamano "letteratura da ballo". Per me è "parola da guerra", armata e senza scampo, mandata in circolo nel corpo, sussultoria, ruvida e vetrata, volutamente provocatoria nel suo eccedere in tono e perentorietà. Parola sostenuta da possenti ed enfatiche sonorità che mischiano pop, psichedelica ed industrial, degni del rock dei Devo ma anche Kraftwerk e Neu.


Numerose, inoltre le performance di Zekkini e di PCCCORP: quasi travolgenti comizi futuristi, tra le più recenti e spettacolari “Le Sacre Tavole del patriottismo sonico (La privatizzazione del linguaggio), performance eseguita al Teatro delle Moline (Bologna).


Dal punto di vista intellettuale, tra i suoi diversi saggi e aforismi, resta tutt'oggi esemplare il suosaggio (a cura di), Futurismo e fascismo. Manifesti e programmi, Bologna, Planetario, 2000, con un'introduzione cibernetico rivoluzionaria, assolutamente originale.


www.myspace.com/pccorp

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