Ferrara perde i Treni del futuro...

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SOSTE A FERRARA

Se un adulto, istruito e di madrelingua italiana, dicesse: “Ho verificato la tal questione..”, l’impiego del verbo “verificare”, indicativo di accertamenti mediante prove o controlli, predisporrebbe l’interlocutore all’attesa di un risultato preciso. Perciò sarebbe deludente un seguito che esordisse con un “Pare che ..” tratto dal dominio dell’incertezza. La fluidità del linguaggio orale, con continue correzioni di rotta, può non essere rispettosa di tante regole, quello che conta è la comprensibilità del messaggio trasmesso. Ciò non è altrettanto vero nella scrittura che abbisogna di formalismi consolidati, priva com’è di mimiche facciali e pacche sulle spalle.

Cosa pensare allora del sindaco che scrive sul giornale on line del Comune: «… ho verificato l’intenzione di Trenitalia di ridurre drasticamente sulla città di Ferrara (….) le fermate dei treni da Ferrara per Roma e ritorno. Pare che nel nuovo orario siano previste solo…»?

Il tono deciso, da salto nel cerchio di fuoco, stride col modesto risultato di un “pare che”. E’così deplorevole affermare semplicemente d’aver chiesto informazioni?

Si obietterà che un’approssimazione lessicale non è un delitto. Vero. Purché non sia sistematica, altrimenti è imprecisione da incultura. Esaminando il messaggio del sindaco, nel periodo incominciato col “Pare”, troviamo un conflitto semantico in: « ..con una immotivata riduzione delle fermate rispetto ai dieci attualmente in esercizio». Non per la distrazione di “ai dieci” invece che “alle dieci”, ma per la scelta dell’aggettivo“immotivato” che vuol dire ingiustificato, arbitrario, non suffragato da motivi plausibili. Perché immotivato? Quando cessa la fermata dei treni in una stazione ferroviaria, è la fine ad un accanimento terapeutico costituito da un periodo di malinconiche soste a vuoto. Incurante del vile dettaglio, il sindaco afferma che la decisione di ridurre le fermate «non è ovviamente da me condivisa». Quand’è così, possiamo respirare. Infatti, segue l’appello al sostegno dei parlamentari ferraresi nella richiesta di mantenere le fermate attuali, chiedendo di aggiungere suppliche alla sua supplica proprio da parte degli unici ferraresi che viaggiano gratis su quei treni per Roma. In cambio di che? Della presentazione di un dettagliato programma di sviluppo turistico che amplificherà gli arrivi a Ferrara? Della creazione di un Polo Turistico Integrato Ferrara – Domini Estensi (che come è noto arrivavano in Garfagnana)?

Prima di chiedere la carità sarebbe auspicabile fare esami di coscienza, così forse si arriverà ad attribuire l’aggettivo “immotivato” a chi lo merita davvero. Se nella Ferrara piena di debiti, sempre più somigliante per assonanza con Perhera, non fermano i treni veloci, non fa più tappa la Mille Miglia, si insediano nel petrolchimico solo aziende velleitarie oppure da investimenti impattanti ad alta resa e poca attività (centrali termiche), neppure l’Ermitage vi organizza mostre, si vendono strategiche reti municipali a prezzi da rottami, bisogna affidarsi ai bolognesi per i trasporti urbani, bruciamo quantità industriali di rifiuti senza guadagnarci un soldo, e con questi brillanti risultati il saltatore nel cerchio infuocato decide di erogare 800.000 euro come premio di produzione annuale ad una trentina scarsa di dirigenti comunali, qualche motivo ci sarà pure!

Paolo Giardini

www.progettoperferrara.org

video http://www.youtube.com/watch?v=LWlgbAc3bbM