Alberto Ronchi: assessore alla cultura regionale uscente, leader storico del movimento Verde, promotore contro la generazione ...Pecoraro Scanio...., del rilancio alla francese dell'ecologismo nazionale, a suo tempo raro Svecchiatore della Casta politico-culturale Ferrara e della sua gerentocrazia cattocomunista.
Ora, suo malgrado, al centro di una querelle significativa sul degrado probabilmente irreversibile della politica ferrarese: da un lato il solito PDL spettrale (tranne alcuni giovani e rari nomi storici, Malaguti, Rendine), dall'altro un cattocomunismo PD, trombato felicemente da Bersani, ma a Ferrara, dopo l'era Sateriale disastrosa, arroccato come i giapponesi dopo Hiroshima... L'era attuale Franceschini, Tagliani, Maisto e alcuni insospettati (Resta la debole speranza di qualche controaerea ala Bersani a Ferrara, la Montani e pochi altri, giovani anche qua soprattutto).
Comunque, Ronchi, in una spendida intervista (vedi Stampa Ferrara) politicamente scorretta ha storicizzato con parole clamorose e dirette, la Malattia di Ferrara, conclamata proprio nell'era Sateriale... Manco a farlo apposta, ha appena subito (vedi sempre stampa ferrarese), l'inquisizione sorprendente di un ex leader storico della sinistra ferrarese, Mauro Cavallini: una sorpresa, perchè negli anni scorsi anche propulsivo, capace persino di organizzare un precursore miniconvegno, anni novanta... su Internet ad un Festival de L'Unità (l'ultimo Festival de L'Unità, per la cronaca a cui chi scrive, invitato proprio tra i rekatori dell'incontro, ha partecipato...).
La sua violenta risposta a Ronchi domanda, per Stile e certi suoi trascorsi appunto meno conformisti, commenti supeflui. Con un'unica postilla, poichè Cavallini ha sponsorizzato proprio Sateriale come futuro Assessore Regionale, al ...posto di Ronchi. Vale a dire , un'eventuale opzione del genere, roba da Congresso Psichiatrico, a meno che un milione di euro sciupati da Sateriale per Ronconi, siano un criterio meritocratico nell'attuale sinistra a pezzi...
Ronchi inoltre ha parlato parallelamente alle ultime sciocchezze di uno dei suoi mediocri eredi ferraresi: Massimo Maisto, ormai semibruciato dopo le ben note ripetute gaffe e perdita di credibilità nazionale (anche tra i Bersaniani...) e locale (Mille Miglia, Teatro Nuovo...docet eccetera).
Va da sè: lo stesso Ronchi, ha taciuto due questioni in merito alle sue argomentazioni decisive, anche alla luce dell'attuale ufficiale denuncia di Tavolazzi sulla Libera Informazione a Ferrara, velinata nei fatti (e noi l'abbiamo detto da tempo) dal Comune di Ferrara e i suoi Fogli cartacei e on line.... La fine dell'Hermitage e del Museo Ebraico hanno un nome e cognome. Fu proprio Drome-Dario Franceschini a foraggiarli particolarmente, non per l'interesse di Ferrara, ma come bonus per le sue ambizioni politiche....
Inoltre, anche Ronchi, pare miope sull'unca ricetta possibile per rilanciare davvero Ferrara città d'arte, nella sua peculiarità senza fotocopiare (operazione perdente) le grandi Città d'Arte. La valorizzazione per il futuro di risorse culturali ferraresi, alcune più note fuori mura che a Ferrara, per mere questioni vuoi ideologiche, vuoi per analfabetismo culturale, informatico sociale e postmoderno, come dimostra recentemente uno dei fogli minculpop del Regime, con trogloditi dossier sulla Ferrara Futura, tranne eccezioni, coinvolgendo solo i vertici ormai alla frutta della Casta Ferrara, culturale, poltica e imprenditoriale!
In ogni caso: anche se Ferrara ha già superato l'Orizzonte degli Eventi, vedi ancora l'affaire Ronconi come simbolo o l'esito elettorale ancora masochisticamente cileno..., con l'opposizione stessa (tranne PPF) debole, magari Ronchi, nuovamente Assessore alla Cultura, al posto di Maisto, almeno sarebbe un bel Fuoco d'Artificio finale!
Roby Guerra futurista