ANTOLOGIA FUTURISTA IL CENTENARIO NEL CIELO EBOOK (Futurist Editions) *dedicata a Luce Marinetti
ALESSIA BALDI interview
“Dieci domande +1” per conoscere i nostri autori
di Gianluca D’Aquino
1) Presentati: chi sei e cosa fai nella vita?
R: Mi chiamo Alessia Baldi e sono nata nel mitico 1968. Posso definirmi una persona molto eclettica con svariati interessi di natura artistico-culturale che spaziano dalla letteratura alla musica, dalla filosofia alla psicologia e all'antropologia, dal cinema alle arti figurative e alla danza. Sono avvocato penalista e civilista del Foro di Tortona (AL) e, pur dedicando necessariamente molto tempo e impegno al mio lavoro che comunque costituisce una delle mie passioni, ho cercato nel corso degli anni e cerco tuttora di non tralasciare tutte le altre e di approfondirne almeno alcune.
2) La tua vita da scrittore. Com’è iniziato il tutto?
R: La mia vita da "scrittrice", se così mi si vuole chiamare, è iniziata da autodidatta e molto precocemente, quando a soli due anni - due anni e mezzo, incuriosita dalle parole scritte sulle insegne dei negozi che vedevo durante le passeggiate con mia nonna per la città e stimolata dai miei genitori che mi hanno regalato una lavagnetta con le letterine magnetiche colorate, ho cominciato da sola a fare esperimenti per comporle fra di loro e ho presto scritto la parola "luna" con grande stupore di tutti, dopodichè, avutane conferma dal mondo degli adulti e compreso il meccanismo, non mi sono più fermata. Imparare a scrivere e a leggere ancor prima di compiere i tre anni è stato automatico. Così è cominciato il mio stretto legame con la parola scritta. Mi sono sempre chiesta perchè, fra tutte, ho scelto di scrivere per prima la parola "luna", se è stato per romanticismo o per motivi decisamente più banali o per una pura casualità. Mi piace pensare, e forse è questa l'opzione più probabile oltre che più affascinante, che la scelta sia dovuta allo scompiglio emotivo provocatomi dalle riprese televisive in diretta del primo sbarco dell'uomo sulla Luna nel 1969, dalle immagini sicuramente riviste più volte nei mesi seguenti e dal fatto che capivo, stando a quanto probabilmente mi spiegavano i miei genitori invitandomi a guardare, che si trattava di un evento importante che avrebbe segnato la storia.
3) Quali sono gli autori dai quali prendi ispirazione?
R: Non prendo ispirazione da alcuni autori in particolare ma da emozioni personali e idee che ricavo sia dalla vita reale sia dalle letture e che cerco di rielaborare senza propormi di seguire lo stile di uno o più autori che pur considero ideatori e realizzatori di capolavori (come per esempio Marcel Proust, Yukio Mishima, Henry James, Jorge Luis Borges, Theophile Gautier, Victor Hugo, Lev Tolstoj, Gabriel Garcia Marquez, Gunter Grass, Italo Calvino, Alessandro Baricco).
4) Cosa significa per te essere scrittore?
R: Per me, in generale, essere scrittore, indipendentemente dal fatto se io possa o meno essere considerata tale, significa saper utilizzare la parola scritta in modo artistico e creativo per trasformare in tangibili idee e concetti personalizzandoli attraverso l'adozione di un proprio stile di scrittura originale e riconoscibile.
5) Quali sono le maggiori difficoltà per gli emergenti, nell’attuale mondo dell’editoria?
R: In un contesto in cui ormai tutti scrivono o aspirano a farlo e pochi (compresi molti di coloro che scrivono) leggono, credo che una delle maggiori difficoltà stia nel far apprezzare l'originalità e la qualità del proprio lavoro creativo senza cedere a compromessi per adeguarsi alle leggi del mercato e alla cultura della "massificazione" e dell'eccessiva semplificazione dei contenuti.
6) Come vedi la nuova realtà della scrittura su web? Può essere l’inizio della fine per i vecchi, cari e -auspichiamo- immortali libri tradizionali?
R: Può essere l'inizio della fine solo se le nuove generazioni, invece di utilizzare il web solo come mezzo di divulgazione e distribuzione di cultura letteraria aggiuntivo rispetto a quello tradizionale che dovrebbe pur sempre essere alla base, lo sostituiranno integralmente ad esso perdendo il contatto, a mio avviso più autentico, con il vecchio foglio di carta, con la manualità dello scrivere inteso come operazione artistica e, ancora più importante, perdendo la capacità di comprensione di questa autenticità che non può che riflettersi anche nei contenuti. Scongiurato questo pericolo, l'utilizzo delle nuove tecnologie non può che essere positivo.
7) Com’è maturata la scelta di partecipare a questa Antologia Futurista?
R: Dall'apprezzamento del lavoro sia di Gianluca D'Aquino, dal quale è partita la proposta di partecipazione dopo la lettura del mio racconto (e al quale vanno tutta la mia stima per la sua attività di scrittore e tutti i miei complimenti e il mio sostegno per tutto ciò che sta facendo, anche altruisticamente, per promuovere l'arte della scrittura), sia dell'Associazione "Dietro l'Arte" di Alessandria della quale condivido le passioni e gli obiettivi.
8) Come nasce il tuo racconto? Svelaci, se possibile, il “dietro le quinte”…
R: Paradossalmente, il mio racconto, lungi dall'avere precisi riferimenti autobiografici o dall'essere frutto di una predilezione per una scrittura di genere "noir", è nato alcuni anni fa sì come tentativo di porre in essere un'operazione creativa, ma partendo non da un'idea originale e dalla scelta di un argomento particolare da trattare, bensì da un breve "incipit" (proposto all'epoca su una nota rivista da uno scrittore famoso nell'ambito di un concorso letterario sul tema del giallo) dal quale ho tratto peraltro solo ispirazione, spunti e pretesto per poi rielaborare istintivamente stile e contenuti nel modo più personale possibile.
9) Parla sinteticamente delle tue opere edite o dei tuoi obiettivi artistici raggiunti.
R: Il mio obiettivo artistico raggiunto più importante è quello di essere riuscita a superare, con la stesura di quel racconto, un blocco psicologico che, fino a quel momento, pur non impedendomi di leggere nel tempo libero un numero spropositato di libri, mi aveva impedito per pigrizia di rielaborare e riportare per iscritto almeno alcune delle innumerevoli idee che, peraltro, mi hanno sempre accompagnata.
10) Quali progetti hai per il futuro?
R: Continuare a cimentarmi nella scrittura, migliorare e vincere altre sfide con me stessa.
+1) “Dieci+1”. Domanda aperta: quello che vuoi, per conoscerti meglio o per lasciare un segno…
R: Quello che volevo dire sull'argomento credo di averlo detto, ...per conoscermi meglio nelle mie varie sfaccettature occorrerebbe scrivere un libro e non è detto che non lo farò... quindi, per ora, posso solo lasciare un segno, o meglio, un ...OMISSIS...
Gianluca D’Aquino
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