INTERVISTA ALLO SCRITTORE GIANLUCA D'AQUINO

D'AQUINO 2.jpg*GIANLUCA D'AQUINO, curatore Antologia Futurista  Il Centenario nell'Azzurro, x Luce Marinetti: AA.VV. ASSOCIAZIONE LETTERARIA DIETRO L'ARTE-ALESSANDRIA( A. Baldi, A. Silvani, C.Braggio, D.Chiego, M. Piazza, M. Vio, M. Malaspina, M. Leitempergher, gli autori, oltre allo stesso D'Aquino)- Ebook Futurist Editions/Este Edition on line

INTERVISTA A GIANLUCA D'AQUINO

D- D'Aquino: un florilegio neofuturistico originale e inedito; ad Alessandria siete molto attivi...


R: Alessandria è una città che per lungo tempo si è identificata con il suo colore sportivo: il grigio! Purtroppo la realtà non è molto cambiata anche nei tempi recenti ma qualcosa in prospettiva futura potrebbe muoversi, così da dare colore e vita a questa realtà ancora troppo provinciale. L’entità artistica della zona è troppo legata alla tradizione locale che, da un lato non deve essere dimenticata, dall’altro non può e non deve essere un freno per lo sviluppo artistico e l’apertura a situazioni che vadano oltre, che guardino al di là delle solite cose che ormai nessuno considera più. Questo anche perché probabilmente chi aveva in mano il pallino della produzione artistica locale non ha saputo tenere alto l’interesse, finendo per trascinare una routine priva di spunti e finendo per parlare sempre delle solite cose e nel medesimo modo. La società corre veloce, si modifica, si evolve, con i suoi lati oscuri, certo, ma è un continua accelerazione: ha bisogno di novità e di stimoli. Questo per non rischiare di far scivolare nel dimenticatoio gli artisti e l’arte nostrana e generale.

L’Associazione Artistico-Letteraria “Dietro l’Arte”, nata dall’idea di un gruppo di giovani artisti, si pone questo obiettivo di rinnovamento, di svecchiamento e di rilancio dell’arte a 360° a livello locale ma con un occhio sempre attento alle realtà esterne, al fine di esportare il nostro e importare il prodotto di altre realtà. Attraverso i nostri eventi, sono passati autori e artisti provenienti da tutta Italia, scrittori, poeti, pittori, scultori, musicisti, cantanti, critici, chiunque avesse qualcosa da mostrare o da dire e che, in qualche modo, potesse arricchire la città e i suoi abitanti. Purtroppo la realtà e che oggi l’arte non ha grande appeal, a meno che non sia manovrata dai grandi burattinai e dai cartelli dell’editoria o dell’arte in genere, soggiacendo alle spietate leggi del marketing.

Nel tentativo di dare un nuovo luogo di incontro, scambio, arricchimento e flussi emozionali e artistici forti, nell’anno in corso ha avuto il suo battesimo l’evento “Alexandria Scriptori Festival”, un momento di condivisione e di occasione per artisti provenienti da tutta la Penisola.

Questo forse è uno dei punti forti del programma dell’associazione, che è riuscita in poco tempo e con tutte le difficoltà della “prima volta” a mettere in piedi un evento con un premio letterario annesso che ha raccolto contributi anche dall’estero. La speranza è che le istituzioni possano prestare, alla luce del successo ottenuto, maggiore attenzione alle nostre attività, fornendoci il supporto, anche economico, per una realizzazione ancora in più grande stile e dal più ampio respiro per il futuro. “Alexandria Scriptori Festival” sarà, e questa è una certezza, un evento che si perpetuerà negli anni con sempre nuovo vigore con cadenza annuale e, chissà, magari presto anche ogni sei mesi, con una sessione estiva e una invernale. Un piccolo successo che mi piace ricordare risiede nel fatto che siamo riusciti a dare fastidio a qualcuno, sollevando le malignità delle cariatidi arroccate sulle proprie posizioni e privilegi che nel tempo si sono arrogate, molto spesso senza tutto questo presunto diritto.


D- Sorprendente... è il mix, tra parola verso il futuro, ma reinventando quasi in versione minimale certo modernismo ormai classico di certa fantascienza da un lato, dall'altro l'estetismo appunto noir di Wilde e la generazione post-romantica.


R: L’Antologia Futurista è un nuovo atto del nostro progetto. Nata dalla collaborazione con i Futuristi, quelli veri, con gli amici Roberto Guerra e Maurizio Ganzaroli, da un’idea che ci è stata proposta e della quale non voglio sottrarre la paternità a chi ne ha diritto, si è sviluppata su un campo favorevole, lasciando spazio alle preferenze degli autori interessati con un tema libero, non necessariamente futurista in senso stretto, proprio perché si è voluto intendere il messaggio futurista come democratica apertura al connubio di tutti gli stili, a un’orgia letteraria in piena regola. Il futuro potrà essere diverso e reinterpretato, si potranno mettere paletti, temi o quant’altro, oppure si continuerà su questo filone, sull’idea di assenza di preclusioni, così da essere da tutti e per tutti.


D- Progetti futuri tuoi e del gruppo.


R: Molti, forse infiniti. Tuttavia non amo parlare troppo dei progetti futuri, un po’ per scaramanzia, un po’ per timore, un po’ perché è bene vendere la pelle dell’orso solamente dopo averlo cacciato, per evitare brutte figure o vane illusioni. I progetti in cantiere ci sono e sono tanti, presto e un poco alla volta avremo il piacere e l’onore di presentarveli. Tempo al tempo…


D- Fatti tu la domanda…


R: È sempre molto difficile farsi una domanda, soprattutto perché il rischio è quello di apparire autoreferenziali, ma anche perché di domande da porsi ce ne sono un’infinità. Parlerei, invece, in due battute, di un sogno, uno su tanti: il poter vivere d’arte. Allo stato attuale dei fatti, sono in pochi coloro che possono vantare un’esistenza svincolata dai canoni della vita comune, affrancandosi dalla quotidianità più ordinaria per vivere di letteratura. Il mio più grande desiderio è questo: poter vivere di narrativa senza dover fare altro per sostenerla. Questo è ciò che sto cercando di fare, con il massimo impegno e il minor numero di compromessi possibile…

Roby Guerra e Maurizio Ganzaroli

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