E' spuntata una macchina scura... e una moto. Sono arrivate in tutto cinque persone... Ho visto che trascinavano Pasolini fuori dalla macchina, e lo riempivano di pugni e calci, picchiavano forte. Gridavano: "Sporco comunista, frocio, carogna". Ho avuto paura. Sono tornato quando tutto è finito... Se tu uccidi qualcuno in questo modo, o sei pazzo o hai una motivazione forte: siccome questi assassini sono riusciti a sfuggire alla giustizia per trent'anni, pazzi non sono certamente. E quindi avevano una ragione importante per fare quello che hanno fatto. E nessuno li ha mai toccati. Alla fine di questa brutta storia ho pagato solo io, che avevo solo 17 anni. Sono stato usato..." Giuseppe Pelosi, accusato della morte di Pasolini in un'intervista del 12 settembre 2008
"No, non fu una lite. Pier Paolo fu giustiziato. Qualcuno aveva deciso che doveva morire." Sergio Citti, regista.
"Il mio cognome si scrive cò due T. Salvitti Ennio... Lo scriva che è tutto 'no schifo, che erano in tanti. Lo hanno massacrato quel poveraccio. Pè mezz'ora ha gridato "mamma, mamma, mamma". Erano quattro, cinque." Ma lei questo l'ha detto alla polizia? "Ma che, sò scemo?" Da un'intervista a un baraccato di Furio Colombo, cronista della Stampa, poche ore dopo la morte di Pasolini.
Alberto Moravia, Laura Betti e Oriana Fallaci denunciarono un piano criminale per mettere a tacere Pasolini. Oriana Fallaci scrisse sull'Europeo di un gruppo di persone autrici del delitto. Per questo fu convocata in questura e in seguito condannata in primo e secondo grado per reticenza sulle fonti.
Pier Paolo Pasolini è stato ammazzato nel 1975, ma i suoi assassini e i mandanti sono ancora in libertà. Nessun processo pubblico sulle cause della sua morte. E' stato ucciso dal Potere. Da quell'oscena rappresentazione della realtà che va in scena in Italia dalla sua nascita. Pasolini scriveva allora sul Corriere della Sera, non ancora piduizzato: "Io so i nomi dei responsabili delle stragi... io so il nome del vertice che ha manovrato...". Pasolini stava scrivendo un libro: "Petrolio" sulle connessioni tra l'ENI, la P2 e lo Stato. Sull'assassinio di Mattei e sui servizi segreti deviati.
Gli uffici di Genchi perquisiti, De Magistris indagato, un piduista a capo del Governo, condannati in primo grado per mafia in Parlamento, la procura di Salerno trasferita. La verità di Pasolini non ha più bisogno di una voce. Non dà più scandalo. Pier Paolo, forse sei morto per niente. Gli italiani sanno, sapevano tutto. Non amano chi grida la verità.
Chiedo la riapertura delle indagini sull'omicidio di Pasolini. Chi sa parli. Chi ha le prove le renda note.
Ps: Testimonianze tratte dal libro "Profondo Nero" di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...