Gli amici di Città della Scienza hanno ripescato questa mia intervista del lontano 2014 a Edoardo Boncinelli, che ci ha lasciati l'altro giorno dopo lunga malattia. Boncinelli era tornato a Napoli, dove aveva lavorato per un quarto di secolo firmando le sue scoperte più importanti, per presentare, all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, "Una sola vita non basta", un'autobiografia che fin dal titolo chiariva il problema di una personalità geniale che faticava a essere incasellato in un ambito disciplinare: fisico di formazione, genetista di vocazione, psicoterapeuta praticante, aspirante neuroscienziato, divulgatore prolifico, filosofo della scienza che disprezzava la filosofia, saggista e conferenziere a tempo pieno, e molto altro. Non ho mai apprezzato il suo tentativo di diventare il Dawkins italiano e il suo scientismo, ma sapete quanto gliene sarebbe fregato? E in ogni caso è stato fondamentale in una stagione della cultura italiana in cui il rigurgito anti-scientifico è stato molto forte, come ricordava in questa intervista
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roberto paura
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