LA FINE DELLA CULTURA, RESA ORMAI OGGETTO DI MERCATO

L'anno che sta per trascorrere vedrà tristemente il mercato dei video giochi imporsi su quello dei libri, con un regresso pauroso della cifra intellettuale dell'umanità, ma anche con una perdita netta della fantasia creativa e del senso critico. Un disastro, dunque, di proporzioni apocalittiche per il lascito culturale degli umani, la cui capacità espressiva si traduce in una pericolosa picchiata i cui termini afasici sembrano destinati ad ampliarsi nel nome del dio quattrino e della strumentalizzazione delle menti. E tutto ciò allo scopo di una vergognosa resa del sapere e parimenti della sapientia cordis. Oni pur minimo e timido tentativo di controtendenza viene stoppato dall'incredibile legge del profitto e delle sue demoniache conseguenze sulla creatività non solo artistica, ma anche scientifica, oltre che di ingegno e di umanità. Il futurismo privilegiava l'intelligenza e l'originalità del progetto innovativo e mirava ad un uomo nuovo la cui luce intellettiva avrebbe aperto i nuovi orizzonti di un tempo liberato dagli oscurantismi dell'ignoranza. I video giochi appartengono ad mondo impazzito che stordisce la mente attraverso il pernicioso lavorio di idee distorte ed impazzite. Una via aperta verso una dittatura sullo spirito e sulla coscienza.
Casalino Pierluigi