IL RUSSIAGATE E IL TEMPO DEI TRADITORI

Prima di Natale Papa Francesco ha parlato dei traditori che si sono insinuati nella Chiesa, evocando così a detta di molti osservatori il tempo dell'Anticrsto, cioè del Grande Traditore, che rovinerà il mondo sulle orme di Lucifero e di Giuda. Molto più laicamente il caso del Russiagate non sembra lontano dalla problematica del traditore, almeno per i destini americani. Ci si chiede dunque ancora una volta se l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti sia stata o meno condizionata dalla Russia. Qual'è quindi il reale fondamento di una questione che può destabilizzare il vertice della maggiore potenza del mondo? Sono domande queste che non si pongono solo i cittadini americani, ma anche quelli del resto del pianeta, in particolare dell'Occidente. L'inchiesta si sta comunque stringendo intorno alla Casa Bianca, mentre una ricostruzione dei rapporti tra Trump e la Russia fa partire tali contatti addirittura al 1977, come scrive il giornalista Luke Harding. Pare che Trump sia rimasto impigliato nella rete russa già all'epoca dell'ultima Russia sovietica, quando, in un intreccio tra affari e servizi segreti, lusinghe e ricatti, Mosca tentava di irretire personalità occidentali in modo da utilizzarle al momento opportuno. Il discorso coinvolse Trump dal 1977, dunque, quando il magnate sposò la fotomodella di origini cecoslovacche Ivana, il cui padre collaborava con la polizia di Praga. Si consolidarono così gli affari tra la famiglia dell'ambasciatore sovietico a Washington Dubinin e la Trump Tower, e con la conclusione di importanti affari immobiliari in America da parte dei nuovi ricchi russi. BNel 1987 Trump viene invitato a Mosca a spese dell'Intourist da cui riceve una fastosa ospitalità. Poi con l'avvento di Putin, già esponente di alto bordo dell'intelligence russa, i contatti tra Trump e la Russia si moltiplicano e con essi gli intrecci con i nuovi oligarchi, oltre che con la malavita russa. Le società di Trump ricorrono in tale contesto a prestiti milionari per coprire situazioni debitorie, che segnano passaggi tra la Germania e Cipro. . Nel 2013 la manifestazione per l'elezione di Miss Universo a Mosca viene patrocinata da Trump e dall'oligarca Agalarov, nel pieno di una partita promossa dall'ex KGB, ora FSB, volta a compromettere personaggi sensibili al denaro e al sesso, come Trump, appunto, preparando per lui il grande successo elettorale del 2016. Attendibile tutto ciò? Il giornalista del Guardian, già corrispondente da Mosca, riprendeva rapporti dei servizi britannici, che FBI  e CIA hanno ritenuto e ritengono validi tuttora. Se infatti la minaccia viene da lontano, dal tempo dell'URSS, è anche vero che troppi sono gli erlementi che confermano la tesi di Harding, solitamente cauto nei suoi giudizi. Il tutto rientra nella strategia di destabilizzazione portata avanti dalla Russia, di cui si è avuto eco di recente anche negli affari interni italiani. Un acuto osservatore come l'ambasciatore Sergio Romano ha avuto modo, da parte sua, qualche mese fa, di porre al riguardo in evidenza come simili sviluppi pongano in serio dubbio la leadership americana, accelerandone il declino.
Casalino Pierluigi