Certo la Russia (ma anche la Cina a suo modo) ha guardato a Pyongyang come ad un alleato scomodo, ma anche funzionale. Ora però, il gioco sta finendo e il rischio diventa reale soprattutto per la dimensione di imprevedibile follia che la crisi e il suo protagonista Kim sta assumendo in un atmosfera che diventa sempre più surreale e diabolica. Putin stesso se ne rende conto e appare più preoccupato del solito nel prevedere lo scoppio di un conflitto di vasta portata e dalle imprevedibili, catastrofiche conseguenze. Il tempo è contato e la clessidra della Storia volge al peggio. L'assenza di ragionevolezza e gli strani intrecci del destino comportano il manifestarsi di oscuri presagi. Una guerra, da tempo nelle previsioni di molti osservatori che poteva essere suscitata a causa di una piccola nazione. Una mina vagante ben più pericolosa del terrorismo dietro cui si celano spesso attori non facilmente identificabili nelle consuete interpretazioni dei media. Ora la penisola coreana può diventare davvero la tomba del mondo.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...