PARONETTI E LA DC

La rotturadell'asse clerico-fascista negli anni Trenta rese inevitabile il progressivo distacco dell'intelligenza del laicato cattolico dal regime al potere e al crearsi dei presupposti durante la guerra e il primo dopoguerra della nascita del movimento politico dei cattolici. Il passaggio alla politica era già stato operato da don Luigi Sturzo, ma la nuova scelta di campo avvenne risolutamente durante la Resistenza e alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sergio Paronetto, figura centrale nel mondo cattolico italiano, spentosi immaturamente nel 1945, fu tra coloro che colsero in anticipo il passo fermo posto dall'Italia nella modernità. Fautore dell'avvento di una economia mista, in cui peraltro il capitalismo privato svolgeva un ruolo di primo piano, Paronetto era stato protagonista, nel 1936, in seno all'IRI, di un'esperienza che avrebbe fatto maturare in lui e in altri esponenti della futura DC la consapevolezza di una permanente contraddizione tra il religioso e il politico, non altrimenti superabile senza una più meditata valutazione delle esigenze di produttività e socialità. Usciti di scena De Gasperi, Dossetti e Vanoni, a muoversi nel rapporto economia, religione e politica rimase Fanfani, il cui operare finì in realtà per approfondire non un ulteriore radicamento del cattolicesimo nel Paese, ma una ben più sensibile secolarizzazione.
Casalino Pierluigi