*photo Estense com
di R. Guerra
Gaffe di Roberto Pazzi su Igor il Russo
Per la cronaca nera attuale italiana spicca e dal ferrarese-bolognese area, la storia del cosiddetto Igor il Russo (poi si chiama in altro modo come si è appurato in questi giorni, ma per non fare spot superfluo ricordarlo) alla macchia nel mezzanese paludoso verso le Valli di Comacchio, con quasi un esercito (circa 1000 uomini tra militari addestrati, forze speciali e persino droni) che cerca di stanarlo in una fuga in certo senso da film da diversi giorni dopo ripetuti omicidi, fino a un sfortunatissimo barista di Budrio e poi una volontaria guardia giurata ambientale.
E' stoltamente e discutibilmente intervenuto anche Roberto Pazzi, scrittore ferrarese ….
Se non si sapesse già, più o meno, chi è persino il sensitivo (scomodato incredibilmente e evidenziato da certa stampa locale cartacea... ferrarese in una vicenda del genere) qualcuno potrebbe pensare allo scrittore stesso. Intervento del noto scrittore assolutamente off topic, preda di certo narcisismo strutturale che da sempre lo contraddistingue, al di là di un buon talento letterario come si sa conclamato da diversi libri per l'editoria maggiore e numerose traduzioni ecc.
Qua di immaginario per un nuovo Romanzo Criminale, manco l'ombra come finora lo stesso fuggiasco di questo passo trasfigurato in ben altro vista certa ridondanza mediatica eccessiva. Tornando a Pazzi, mah... ecco proprio un primo effetto collaterale ...
Il cosiddetto russo, in realtà serbo, gli ha attivato i suoi amati archetipi già ispiratori dei suoi romanzi più noti e fortunati con la figura sfondo appunto russa (lo zar ecc.) in primo piano. Ma in questo caso più che il pur geniale Jung, "spiega" meglio lo stesso Lacan, quando lo specchio confonde con purezza purtroppo cristallina certa flagrante confusione tra Reale e Immaginario, cronaca criminale e stucchevole parola non doverosamente silente. Come ben indicano i commenti degli internauti nella testata. Si veda il link... http://www.estense.com/?p=6098
82#.WPDQzeovn9I.blogger
"Ogni estremo di male un bene annuncia". Roberto Pazzi, ospite al programma di Rai 3 Agorà, cita Umberto Saba per spiegare quello che a suo avviso è stato "l'effetto Igor" sui ferraresi
Più in generale, infatti, la gaffe di uno dei più noti scrittori della città d'arte estense, invero da tempo in fase calante dopo il boom del più danbrowniano e piacevolmente leggero Marcello Simoni con le sue saghe neomedievali, ripetuta anche sul Resto del Carlino nazionale con ulteriore off topic scomodando impropriamente l'Immaginale/Immaginario del Male cari a Baudelaire e magari Bataille, al di là naturalmente della tragica vicenda che sta turbando gli abitanti della zona certamente poco tranquilli con un tipo del genere ancora in circolazione in una area non facilmente gestibile vista la vastità e le caratteristiche, sembra un mega lapsus dei famosi Letterati italiani, spesso, come ben sottolineato nei già segnalati commenti (e anche da un articolo ad hoc su Estense com di M. Marchi vedi link http://www.estense.com/?p=6101
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Il tifoso modello, lo spallino, al quale ora si può anche consentire di vendere la birra "fino ad un massimo di 5 gradi in contenitori di plastica a decorrere dal match Spal-Trapani in programma lunedì 17 aprile" e "l'effetto Igor" che, secondo, uno scrittore alla moda avrebbe portato i ferraresi a rompere "l'individualismo normale della quotidianità". Povra Frara! L'amministrazione, di concerto con la Questura, nel riconoscere alla tifoseria ferrarese una condotta improntata a correttezza e spirito sportivo che non ha causato al momento problematiche per l'ordine e la sicurezza pubblica degne di rilievo" si lancia ad affermare che "gli ottimi risultati sportivi della Spal stanno producendo un rilevante indotto economico, turistico e commerciale per tutta la città". Alè! Ora sarebbe davvero interessante poter constatare su cosa si basi questa affermazione, poiché l'aggettivo rilevante è altisonante e dei numeri a supporto di tale dichiarazione i cittadini e le cittadine ferr
I letterati, autoreferenti come in nicchie fossili, radical chic dell'Anima fetisticizzata, sembrano dissociati dal mondo Reale, che leggono, nell'era inoltre del web e dell'immagine elettronica, come se fosse un Libro sacralizzato. Con una mistificazione chiaramente anche inconscia, visto che si autoincoronano paladini dell'antimodernità e contro la parola commerciale, quando poi sono i primissimi a sfruttare con fiuto da selvaggi proprio le più banali dinamiche pubblicitarie.
Pazzi nello specifico, riassumendo, abbagliato dal proprio autoarchetipo vivente iconamente russo che gli ha dato a suo tempo il successo (Cercando l'Imperatore), intervenendo sul caso Igor di grande link mediatico, non ha trovato di meglio che cavalcare tale onda, non a caso sincronizzata su un suo paio di contemporanee emersioni editoriali, un libro nuovo e la ristampa di altro suo noto libro, Conclave.
Sperando non faccia un nuovo tomo su Igor, era meglio un salutare silenzio: non è mai stato né sarà mai un Stephen King, né un Dan Brown, né tantomeno un Lucarelli.
Roberto Guerra