Fazi editore : ***In libreria YERULDELGGER, il noir rivelazione di IAN MANOOK***

 
***In libreria YERULDELGGER, il noir rivelazione di IAN MANOOK***
 
Inoltra
Ian Manook 
YERULDELGGER
Morte nella steppa
Trad. di Maurizio Ferrara / collana Darkside / pp. 522 / euro 16.50

Oggi giovedì 30 giugno, l'autore sarà alla Basilica di Massenzio di Roma, in occasione del Festival Letterature.
Arriva finalmente anche in Italia il caso editoriale del momento: un personaggio indimenticabile, un'ambientazione unica, un intrigo appassionante per il primo capitolo della trilogia che sta conquistando l'Europa, con oltre 200.000 copie vendute solo in Francia, ben 16 premi vinti (è il libro francese che ha vinto più premi negli ultimi 10 anni) e traduzioni in 10 lingue.
In questo noir ipnotico e incalzante l'autore ci accompagna dai deserti spazzati dal vento dell'Asia Centrale fino all'inferno dei bassifondi di Ulan-Bator. Dopo la Svezia di Mankell, l'Islanda di Indridason, la Scozia di Rankin, d'ora in poi ci sarà la Mongolia di Ian Manook.

Il libro Non comincia bene la giornata di un commissario mongolo se, alle prime luci dell'alba, in una fabbrica alla periferia della città, si ritrova davanti i cadaveri di tre cinesi, per di più con i macabri segni di un inequivocabile rito sessuale. E la situazione può solo complicarsi quando poche ore dopo, nel bel mezzo della steppa, è costretto a esaminare una scena perfino più crudele: i resti di una bambina seppellita con il suo triciclo. Quello che però il duro, rude, cinico commissario Yeruldelgger non sa è che per lui il peggio deve ancora arrivare. A intralciare la sua strada, e a minacciare la sua stessa vita, politici e potenti locali, magnati stranieri in cerca di investimenti e divertimenti illeciti, poliziotti corrotti e delinquenti neonazisti, per contrastare i quali dovrà attingere alle più moderne tecniche investigative e, insieme, alla saggezza dei monaci guerrieri discendenti di Gengis Khan. Sullo sfondo, una Mongolia suggestiva e misteriosa: dalla sconfinata Ulan Bator alle steppe abitate dagli antichi popoli nomadi, un coacervo di contraddizioni in bilico fra un'antichissima cultura tradizionale e le nuove, irrefrenabili, esigenze della modernità. Yeruldelgger dovrà compiere un viaggio fino alle radici di entrambe, se vorrà trovare una soluzione per i delitti, e anche per se stesso. Un noir lontano da ogni cliché, con un'ambientazione unica, in cui pagina dopo pagina si susseguono le scene ad alta tensione e ogni calo di emotività è bandito.

Le prime reazioni della stampa:

«Mongolia immensa, spirituale, nera, nel romanzo rivelazione di Ian Manook. Un racconto inesauribile, che risuona ben oltre la rivelazione del male e lo svelamento del colpevole. L'esordio di Manook impone lo spaesante scenario mongolo nell'immaginario del poliziesco, così come vent'anni fa Mankell impose la Svezia».
Roberto Iasoni, Corriere della Sera

«Il thriller di Manook è un magnifico reportage in un mondo perlopiù sconosciuto».
Fabrizio D'Esposito, Il Fatto Quotidiano

«Il futuro del noir? Uno sbirro stile Gengis Khan. Yeruldelgger è il nome del protagonista di un noir che in Francia sta spopolando, tradotto in dieci paesi».
Caterina Maniaci, Libero

«Nel romanzo non manca l'eco della tradizione mongola che ci è stata tramandata dalla storia, il tutto è però affrontato con grande lucidità».
Guido Caldiron, il manifesto

«In Yeruldelgger di canonico non c'è nulla. E questo è un pregio».
Daniele Abbiati, Il Giornale

Ian Manook Giornalista, grande viaggiatore, editore e romanziere, ha esordito con Yeruldelgger, primo volume di una trilogia, il cui secondo capitolo, Les Temps Sauvages, è stato pubblicato in Francia negli ultimi mesi. Vive a Parigi.



 
 
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