Mondo in Cammino : LO SCIENZIATO E RADINKA, villaggio contaminato ai confini di Cernobyl

 

 La necessità di sostenere la campagna del progetto "SOS RADINKA" con un approccio rigoroso, mi ha indotto ad approfondire la conoscenza della realtà di radiocontaminazione del villaggio  di Radinka. Al link http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2311.0  le considerazioni del professore YURI BANDAZHEVSKY (a metà pagina). Grazie per l'attenzione e vi  prego di diffondere e sostenere il progetto (siamo quasi a metà del totale complessivo previsto). Il 25 novembre con Pierpaolo Mittica, Maurizio Quirico (e chiunque voglia aggregarsi) torneremo a Radinka per portare i primi aiuti e documentare la situazione.


Massimo Bonfatti


www.mondoincammino.org


SOS RADINKA
Appello di Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, dopo la missione di ottobre 2015 in Ucraina.
(elenco donazioni, in fondo, dopo le foto)

Bisogna intervenire in fretta per la scuola di Radinka prima che inizino i mesi più freddi (dicembre e gennaio), prima che si gelino le tubature, prima che i bambini si ammalino perché frequentano aule fredde o, al massimo, riscaldate alle bell'e meglio e con sistemi di fortuna. Il villaggio di Radinka si trova nella provincia di Polesje, in Ucraina, ai confini con la zona di esclusione di Chernobyl.

Nel villaggio vi sono alti livelli di radiocontaminazione: dai 70 ai 110 kBq/mq per il Cesio 137; dai 10 ai 37 kBq/mq per lo Stronzio 90. La situazione è drammatica. Lo stato, perché non ha i soldi, ha tagliato la fornitura del gas e non assicura più la mensa ai 116 bambini della scuola. Alcuni volonterosi hanno tagliato la legna per provvedere al riscaldamento e l'hanno accatastata vicino all'edificio scolastico. Legna sicuramente radioattiva che produrrà fumi radioattivi: rifallout certo, ma almeno protetti parzialmente in aule chiuse e al caldo. Ma, ironia della sorte, la scuola non ha nemmeno una caldaia per bruciare la legna e convogliare il calore. Coi pochissimi soldi rimasti la direttrice si arrangia con l'elettricità residua. Ma il badget è praticamente finito e fra poco non solo il riscaldamento non potrà essere assicurato, ma non potranno nemmeno essere scaldati i pasti che i bambini si portano direttamente da casa…e solo per chi può. In questo villaggio chi è figlio dei più poveri rimane da solo in classe, mentre i suoi compagni sono in mensa,…e sta al freddo. Bisogna assolutamente intervenire.

Mi rivolgo accoratamente a tutte voi, alle associazioni di volontariato di Chernobyl, a tutti coloro che fanno accoglienza, ai simpatizzanti, alle persone sensibili e di buona volontà affinchè possano aiutare la scuola e i bambini di Radinka.  Al massimo per fine novembre vorrei recarmi laggiù per portare quanto raccolto, ma se possibile prima. L'obiettivo minimo è 1000 euro, ma l'ideale si colloca fra i 5.000 e i 10.000 (l'obiettivo è costruire una caldaia almeno provvisoria o, se possibile, fornire ogni aula di stufa adeguata con piccoli piani cottura per il riscaldamento dei pasti,  pagare i debiti, assicurare un po' di prospettiva e permettere a tutti bambini – nessuno escluso - di usufruire di un pasto scolastico). Se tutti coloro che sono intercettati intervenissero anche con poco, l'obiettivo si potrebbe raggiungere.

I bambini di questa scuola sono seguiti dal prof. Bandazhevsky: a parte i problemi cardiaci, oltre il 65% soffre di immunodeficienza e corre rischio di ammalarsi seriamente durante l'inverno. Radioattività, povertà, freddo: un mix micidiale. Aiutatemi in questa sfida!

Condividete, divulgate, fate quello che potete! Per contribuire andate a questo link e scegliete la modalità che ritenete più opportuna (banca, posta, carta di credito):
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Grazie!
[Qui la scheda tecnica del progetto]

LE CONSIDERAZIONI DEL PROFESSORE YURI BANDAZHEVSKY
Il primo novembre, via skype, Massimo Bonfatti si é rivolto al professore Bandazhevsky chiedendo di illustrargli la reale situazione di radiocontaminazione del territorio del villaggio di Radinka. Questa la risposta:
"Caro Massimo, in quei materiali che ti ho consegnato, sono compresi i bambini del villaggio di Radinka. La condizione di salute di questi bambini è identica a quella di coloro che vivono nei territori con alti livelli di contaminazione da radionuclidi. Dopo l'incidente nella centrale di Chernobyl, nel periodo dell'URSS, divisero artificialmente la provincia di Polessie (ndt: provincia del nord dell'Ucraina) posizionando il villaggio di Radinka nella zona 4 di contaminazione radioattiva, sebbene i livelli di contaminazione fossero altissimi. Una parte considerevole della provincia  entrò a fare parte della zona  di trasferimento. In altri villaggi, vicini alla zona, stabilirono un livello di contaminazione molto alto. La direttrice della scuola del villaggio di Radinka, Nadezhda Mikailovna Lishilenko, mi ha raccontato molte volte cosa è successo. Lei personalmente consegnò, per le analisi, campioni di latte provenienti dal villaggio di Radinka, ma uno lo registrarono come di Radinka, l'altro come  proveniente da un diverso villaggio. La mattina dopo le fornirono i risultati: i campioni avevano un diverso livello di accumulo di radionuclidi e fu così che Radinka fu spostata nella zona 4, mentre l'altro villaggio nella zona 3 per via degli alti livelli di radiazione. Ecco la falsità manifestatasi. Radinka è nelle immediate vicinanze della zona di trasferimento, in cui vi sono livelli elevati di contaminazione e non é possibile che nel suo territorio vi siano bassi livelli di contaminazione del suolo! Nel corso di 30 anni non sono mai state eseguite misurazioni di contaminazione radioattiva del territorio. Ma, detto questo, nella scuola del villaggio di Radinka studiano bambini proveniente da piccoli villaggi, nei quali i livelli di contaminazione - pur stando ai dati ufficiali - sono superiori e, nello specifico: Maksimovichi 17,1 KB/m2; Mlachivka 56,0; Ordzhonikidse 25,7; Steshchina 15,5; Buda Radzinska 13,9; Fedorivka 14,5. In questi villaggi, a bella posta, hanno acconsentito che la popolazione vivesse, in modo da potervi trasferire la gente da quei villaggi che facevano parte della zona di trasferimento. E' indubbio che nei primi anni dopo l'incidente della centrale di Chernobyl, la contaminazione radioattiva in tutta la provincia di Polessie fosse elevata e che i genitori di questi bambini abbiano ricevuto grandi dosi di radiazione nell'infanzia. E adesso abbiamo a che fare con la seconda generazione che ha grandissimi problemi di salute. Per tale motivo, per salvaguardare la vita di questi bambini, bisogna provvedervi almeno con una dovuta alimentazione. Sulla base dei controlli effettuati ai bambini della provincia di Polessie nel maggio 2015, abbiamo rilevato nel loro organismo alti livelli di contenuto di Cesio 137: da 10 a 307 Bq/kg. Questo è il risultato dell'uso nell'alimentazione di cibi prodotti nei territori contaminati da radionuclidi. Ho parlato con Savenko Oleg Vasilevich, medico responsabile della provincia di Polessie e lui è d'accordo con me sulla necessità di aiutare i bambini di tutta la provincia, tenendo conto dei controlli di laboratorio, in particolare del riscontro del livello di omocisteina che è superiore a quello fisiologico nel 79% dei bambini, novero nel quale sono compresi i villaggi sopra indicati e, nella fattispecie, il villaggio di Radinka.Con i migliori auguri, Yuri".

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