La cronaca degli eventi rivoluzionari in Russia nel 1917 e seguenti fu
oggetto di relazioni e racconti da parte di ambasciatori e
osservatori, anche occasionali, che furono testimoni oculari di quei
fatti, facendone argomento di notizie anche dettagliate su quanto
avveniva. Di rilievo anche i rapporti di italiani, presenti sul vasto
territorio russo e delle regioni limitrofe, che rivestono ancora
carattere di attualità e di interesse storico. Tra tali personaggi si
ricordano, tra l'altro, l'ambasciatore Andrea Carlotti di Riparbella,
gli scrittori Scipione Borghese e Giuseppe Battaglia con il suo "A
Pietrogrado nei primi giorni della rivoluzione. Note di viaggio",
excursus di straordinaria acutezza descrittiva, che ci consegna la
memoria di giorni sconvolgenti e decisivi per la sorte della Russia
del tempo, anticipando le conseguenze sul piano politico e
internazionale di un simile accadimento: il racconto, che ricostruisce
il tragitto compiuto da Pietrogrado a Romanov, tra mille emozioni e
sensazioni in pieno clima rivoluzionario, si conclude nella primavera
del 1917, non senza considerazioni private e autobiografiche
dell'autore. Di lì a qualche anno Mussolini riconobbe i soviet nella
prospettiva di ampliare le possibilità di collaborazione economica con
la nuova Russia sovietica e per non restare indietro nella gara di
riconoscimenti che stava impegnando gli altri paesi occidentali, dopo
una prima fase di ostilità e di azioni militari, anche sullo stesso
territorio russo, volte a soffocare l'esperimento comunista. Le fonti
italiane in Russia non si limitarono solo a quelle sopra ricordate, ma
ce ne furono altre a vari livelli fino a periodi successivi. La storia
dei rapporti italo-russi, d'altronde, parte da molto lontano e
continua anche nell'odierna Russia post sovietica. Una storia che
muovendo dai rapporti tra i diversi stati italiani in epoca
preunitaria comprende la fase unitaria sotto il nuovo regno d'Italia e
rappresenta un patrimonio di notizie e di aspetti che confermano la
lunga tradizione di relazioni tra l'Italia e la Russia e il fecondo
interagire di idee e scambi tra due mondi lontani, ma spesso vicini
per sentimenti e passioni.
Casalino Pierluigi, 3.11.2015
oggetto di relazioni e racconti da parte di ambasciatori e
osservatori, anche occasionali, che furono testimoni oculari di quei
fatti, facendone argomento di notizie anche dettagliate su quanto
avveniva. Di rilievo anche i rapporti di italiani, presenti sul vasto
territorio russo e delle regioni limitrofe, che rivestono ancora
carattere di attualità e di interesse storico. Tra tali personaggi si
ricordano, tra l'altro, l'ambasciatore Andrea Carlotti di Riparbella,
gli scrittori Scipione Borghese e Giuseppe Battaglia con il suo "A
Pietrogrado nei primi giorni della rivoluzione. Note di viaggio",
excursus di straordinaria acutezza descrittiva, che ci consegna la
memoria di giorni sconvolgenti e decisivi per la sorte della Russia
del tempo, anticipando le conseguenze sul piano politico e
internazionale di un simile accadimento: il racconto, che ricostruisce
il tragitto compiuto da Pietrogrado a Romanov, tra mille emozioni e
sensazioni in pieno clima rivoluzionario, si conclude nella primavera
del 1917, non senza considerazioni private e autobiografiche
dell'autore. Di lì a qualche anno Mussolini riconobbe i soviet nella
prospettiva di ampliare le possibilità di collaborazione economica con
la nuova Russia sovietica e per non restare indietro nella gara di
riconoscimenti che stava impegnando gli altri paesi occidentali, dopo
una prima fase di ostilità e di azioni militari, anche sullo stesso
territorio russo, volte a soffocare l'esperimento comunista. Le fonti
italiane in Russia non si limitarono solo a quelle sopra ricordate, ma
ce ne furono altre a vari livelli fino a periodi successivi. La storia
dei rapporti italo-russi, d'altronde, parte da molto lontano e
continua anche nell'odierna Russia post sovietica. Una storia che
muovendo dai rapporti tra i diversi stati italiani in epoca
preunitaria comprende la fase unitaria sotto il nuovo regno d'Italia e
rappresenta un patrimonio di notizie e di aspetti che confermano la
lunga tradizione di relazioni tra l'Italia e la Russia e il fecondo
interagire di idee e scambi tra due mondi lontani, ma spesso vicini
per sentimenti e passioni.
Casalino Pierluigi, 3.11.2015