Nuova Oggettività a Roma-----




*NONOSTANTE LE CENSURE DELL'INFAME STAMPA FERRARESE- TRANNE - NERONE DOCET- LA NUOVA FERRARA-  "VI RINGRAZIO" DIREBBE WEBMIND (ORA OK E PROFESSIONALE LA NUOVA FERRARA) ECCO IL RESOCONTO UFFICIALE.... E DI SEGUITO I RILANCI SULLA STAMPA NAZIONALE-  COMPLIMENTI ANCORA UNA VOLTA  I N  PARTICOLARE ALL'INFAME UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI FERRARA E IN  PARTICOLARE A QUEL DIVERSAMENTE GIORNALISTA  ZANGARA DI CRONACA COMUNE FERRARA CAPACE ANCORA UNA VOLTA DI CENSURARE L'AVANGUARDIA LETTERARIA FERRARESE (7-8 SCRITTORI FERRARESI NEI VOLUMI A PARTE IL CURATORE SOTTOSCRITTO STESSO  ROBY GUERRA-  

http://www.teatro.org/rubriche/altre_arti/presentazione_imperdibile_di_libri_imperdibili_a_roma_38513

Resoconto presentazioni libri Nuova Oggettività

Galleria l'Universale Roma, Venerdì 27 settembre 2013 ore 21.



Con la calda e pienamente collaborante ospitalità di Maurizio Messina alla Galleria L'Universale di Roma abbiamo presentato in modo del tutto informale in un clima di totale libertà espressiva che si è nutrita anche di critiche intelligenti e rigorose il secondo libro/idea collettaneo: "Per quale motivo Israele può avere 400 testate atomiche e l'Iran nessuna? - L'impero interiore", l'instant book "Al di là della destra e della sinistra…", ben editi ambedue dalla Carmelina Editrice di Ferrara di Federico Felloni e nuovamente il nostro primo comunitario libro/manifesto Heliopolis 2011. Sono stati affrontati i molti motivi che erano stati alla base di qualche autoesclusione e comunque di rilevanti e del tutto legittime critiche al progetto, soprattutto del secondo libro/idea, (essendo costitutivmente l'instant book un'intelligente e tempestiva ricognizione delle contestualità ideali e filosofiche attualmente agenti nel campo più allargato ed anche nello stesso orizzonte che coordina somma e divide - per idealità progetti e personalità agenti - assieme i molti amici e corrispondenti della Nuova Oggettività). Rispetto a "Per qual motivo…?" che fin dall'inizio si era posto proprio come una scelta provocatoria, era giusto preventivare legittime e consistenti obiezioni ma anche una certa scontata opposizione di tipo "letteralista", posto che la logica del libro/idea, da noi ormai programmaticamente messa in opera non solo a livello di tematica collettiva/comunitaria ma come una sorta di koan esperibile e falsificabile, ancor prima di essere valutata contenutisticamente dovrebbe poter essere anche (forse prima) valutata dal punto di vista della complessione rivolta sia all'interno che all'esterno. Alcuni sagaci osservatori riportano che il libro preso in mano e leggiucchiato viene accantonato rapidamente dal colto e dall'inclita che forse molto colto e inclita non è, ma che probabilmente è solo latta riverniciata di frasi fatte e di pensieri scontati. Ma questo sembrerebbe essere una risposta acida ad un rifiuto legittimo, mentre è proprio il cammino di azione/reazione che si deve perseguire quando si attua un preventivato percorso inattuale, seppur privo di strombazzamenti e di scontatissimi paludamenti. Alcuni degli amici grandi e stimabili - quelli che hanno superato l'incomprensione basale - sono però giunti a revisionare la loro prima impressione proprio perché, ormai stanchi delle logiche motiliste o di prima reazione e giustamente nauseati degli atteggiamenti paludati e saccenti, quando non tromboneschi, scorgono la potenzialità, magari ingenua o parziale e la purezza dell'intento prossima ad una buona intuizione e realizzazione. Ripeto però che personalmente sono contento - mi si possa credere o no - del livello di critica serrata, come pure del sostegno convinto alla logica del libro/idea, perché ambedue si muovono sul piano della verità e sono espressi da persone che altamente stimiamo e con cui siamo orgogliosi di intrattenere amicizia e collaborazione, sia pur di volta in volta e con differenti gradi di partecipazione… Quando si vede una cosa nuova e viva muoversi, che accetta il dialogo e la differenza intrinsecamente e non artificiosamente e pure vuol dirigersi nella terra di nessuno (evidentemente bombardata da tutti) che sta tra il minimo comune multiplo ed il massimo comun denominatore (perché altri percorsi sono oggi improbabili quando non risibili o patetici), tutta la nostra capacità di essere autenticamente liberi e produttivi deve esser messa in gioco. Il nostro portavoce Giovanni Sessa, con la sua estrema capacità di riassumere verso l'Alto e l'Altro, ciò che è di base e di formazione ma spesso divide ed incapacita, ha saputo ripercorrere dialetticamente ma con una forte resa emotiva, nella direzione dell'identità plurale ma con la luce in fondo al tunnel del sempre possibile, i passi sapienti della sua Postfazione al libro/manifesto ed ha così integrato i preventivati interventi, ognuno a suo modo vero ed illuminante di Matteo Marconi, di Vitaldo Conte, di Roby Guerra e di Antonio Saccoccio, che si sono aggiunti a tante conversazioni ulteriormente incrociate e coinvolgentemente ricche dei presenti, tutti amici di valore. Ora credo che sia utile riflettere sul fatto che, direttamente proporzionale alla mancanza di una rigidità da carapace, si sia manifestata un'atmosfera di potenzialità non idilliaca (falsa) ma produttiva del terzo, e che questo però non ci salvi in una irresponsabilità compiaciuta ma ci metta tutti nella giusta tensione da allarme. Infatti nella seguente riunione di Segreteria della Nuova Oggettività, nel giorno di sabato 28 settembre e quindi in una logica ben diversa per finalità e responsabilità, si è preso atto di una difficoltà estrema che dovrà essere risolta forse con diverse soluzioni di cui abbiamo già peraltro ampiamente dibattuto (più del solito) e di cui faremo seguito ancora nei prossimi giorni di scambi interpersonali.

Un grazie a tutti ed una richiesta ulteriore di amicizia collaborante con un singolo

vale

Sandro Giovannini



Pesaro, 29.09.2013