Geologia: L'Ingv spiega la crepa Ipercoop park a Ferrara: no sisma

Fedora Quattrocchi (Ingv) analizza il fenomeno nel dettaglio

Vi abbiamo riportato qualche giorno fa la notizia di una crepa apertasi a Ferrara, nei pressi di un parco vicino ad un centro commerciale. La notizia ha immediatamente fatto il giro del web tanto da far salire la curiosità a molti cittadini che hanno deciso di dirigersi sul posto per vedere questa frattura lunga 20 metri maggiormente da vicino e prendere coscienza visiva del fenomeno idrogeologico che si è instaurato in quella piccola porzione di litosfera.
crepaferrara2Le parole di Fedora Quattrocchi, espertissima dell’Ingv, sono state riportate da diverse testate giornalistiche e dal blog Journal <<di solito le crepe che si formano per la siccità sono meno evidenti ed ancor più numerose; interessano un’area ancor più vasta, hanno una forma meno allungata e tendono ad assumere la forma di poligoni. Se la causa davvero fosse solo la siccità, crepe analoghe dovrebbero formarsi in tutti i sentierini percorsi da biciclette o pedoni, e non solo in questo sporadico caso>>
Poi la stessa Fedora Quattrocchi si sofferma su un punto più tecnico in tal senso, specificando che non ci sono collegamenti con i terremoti “Quindi, per scrupolo, abbiamo misurato i flussi di geogas che escono dalla frattura principale, avvalorando l’ipotesi iniziale di “fratture non tettoniche”. Infatti oggi abbiamo registrato fuoriuscite di anidride carbonica e di metano dell’ordine di grandezza in media, rispettivamente, di circa 40 g /m2 giorno-1 e 1 g /m2 giorno-1: nulla di particolarmente anomalo, soprattutto per il metano il cui flusso non si discosta dalla media dei valori riscontrati nell’area padana prima o durante il terremoto del 2012″.
“Il nostro gruppo non possiede dati pregressi sul flusso di anidride carbonica e di metano relativi specificamente a Ferrara. Il progetto in collaborazione con l’Università di Ferrara che abbiamo recentemente discusso con l’assessore regionale Paola Gazzolo prevede anche per la zona di Ferrara la verifica dei flussi e concentrazioni di geogas (anidride carbonica, metano, elio, argon, idrogeno solforato) lungo fratture evidenziate come eventuali ‘transienti’ di processi di preparazione di forti terremoti. Prevede anche un questionario sui transienti stessi a disposizione della popolazione, come a Bagni di Lucca“.
“Si spera che il progetto vada avanti, altrimenti le verifiche dei transienti non sono sempre possibili in tempo reale, come in altre regioni italiane più vicine alla sede del nostro gruppo di lavoro preposto in Ingv a tali verifiche”.
“Storicamente questo tipo di studi, se ben articolati, hanno potuto portare altrove ad usi operativi per la Protezione Civile: oggi questo non è ancora possibile in Emilia Romagna o in Italia in generale. Si va verso questa direzione. Una direzione difficile ma molto intrigante per la ricerca sismogeochimica, evitando le interpretazioni semplicistiche o inutili allarmismi di attuali ricercatori isolati”.... C
http://www.centrometeoitaliano.it/emilia-crepa-apertasi-a-ferrara-parla-esperta-ingv-21-08-2013/