Gli Scherzi di Susy anni dieci del duemila: intervista a Stefano Marcolini

Gli scherzi di Susy
Stefano Marcolini, voce
Roberto Renesto, piano e fisarmonica
Giorgio Felloni, chitarra
Diego Fabbri, basso
Stefano Peretto, batteria
*
D: Il progetto non stop Gli scherzi di Susy
Assolutamente non stop, almeno spero! Il gruppo di teatro canzone Gli scherzi di Susy è nato da un libro ma adesso si è trasformato e sviluppato in una serie di dischi e opere musicali varie, l’ultima uscita è di dicembre 2011, il cd si chiama “Rumori da sotto il letto”, 12 brani tragicomici come da tradizione.
Naturalmente la vocazione del gruppo è quella del cantautorato quindi molto legata al testo, possiamo essere definiti dei cantastorie fuori moda, questo perché quando abbiamo iniziato, ormai più di dieci anni fa, il genere teatro canzone era un po’ dimenticato purtroppo, adesso è diverso, c’è una maggiore attenzione, e noi forse siamo diventati un po’ più bravi.
Quindi finchè ci divertiremo continueremo, e chissà, forse il progetto tornerà in un libro.
D: musica e poesia o parola, binomio vincente?
Bè si, in Italia abbiamo una tradizione eccezionale in questo senso. Per quanto mi riguarda il binomio è vincente e indispensabile, la musica migliora le parole, le rende più importanti, a volte testi non belli lo diventano grazie alla musica (proprio per questo quelli che suonano con me sono eccellenti musicisti).
D: arte e web: nuova creatività o confusione schizoculturale?
Ogni spazio dove si può fare arte è necessario e inevitabile, quindi vada per la nuova creatività, è vero che la rete è talmente vasta che può essere difficile orientarsi ma si ha comunque la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa. La rete rende uguali, è uno strumento di riscatto.
D: Arte contemporanea: un bluff oggi o complessità da decifrare?
Oddio, non nascondo che a volte resto stupito da alcune cose che vengono definite arte contemporanea, ma credo che il compito dell’opera d’arte sia quella di far smuovere qualcosa dentro alle persone, contemporanea o no, quindi non mi pongo il problema.
D: Ferrara città d’arte: anche dopo il sisma del maggio 2012?
Assolutamente! La bellezza rende forti e nessuno si fermerà
 
robyguerra
 
 
 
http://www.e20romagna.it/articolo.php?articolo=13342