Non confondiamo il Buddismo con le buddanate
I tifosi della "religione" light e la leggenda nera a base di bombe e pedofilia: così l’Occidente offende un’arma contro il nichilismo
Tra pochi giorni il Dalai Lama torna in Italia e un suo nuovo libro si abbatte nelle librerie, con un titolo che rende appetibile il buddismo come una tisana di felicità: La felicità al di là della religione (Sperling&Kupfer). Il Buddismo è la «religione» più amata, o quantomeno più tollerata, dall’ateismo pratico d’occidente e dalle sue vestali laiche. Va forte nei media e nei supermarket della fede, spopola a Hollywood, a differenza del cristianesimo. Le conversioni delle star a Budda non si contano: da Richard Gere a Oliver Stone, da Sharon Stone a Sting, da Keanu Reeves che interpretò Budda nel kolossal di Bernardo Bertolucci a Tiger Woods e Steven Seagal, dai cantanti Patty Smith a Leonard Cohen, fino a Roberto Baggio a non pochi sessantottini in vena mistica, anche Sabina Guzzanti. Alla causa buddista si a... C
IL GIORNALE
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