FANTASIA
ERRORE DI CALCOLO
Nel 1938 la Russia era la seconda potenza industriale del mondo, inferiore soltanto agli Stati Uniti d’America. Aveva, peraltro, ancora molta strada da percorrere: la sua popolazione viveva ancora in miseria, le sue risorse erano appena intaccate e comunque mal utilizzate. Ma la Germania non aveva molto tempo da perdere se voleva evitare di essere posta in ombra, meno che mai se voleva conquistare l’Ucraina, come era nei piani tedeschi fin dalla Prima Guerra Mondiale. Sarebbe stato più logico da parte di Hitler preparare una grande guerra contro la Russia sovietica: se anche lo stesso Hitler parlò spesso dell’eventualità di una guerra del genere, mai la programmò veramente. Gli armamenti tedeschi non erano, comunque, finalizzati a fronteggiare un conflitto simile: il riarmo “in larghezza” hitleriano mirava solo a rafforzare una guerra diplomatica dei nervi; e anche il “riarmo in profondità” chiesto dai generali avrebbe permesso alla Germania soltanto una lunga guerra di logoramento sul fronte occidentale, come quella che si era combattuta vent’anni prima. I tedeschi dovettero improvvisare in tutta fretta quando nel luglio 1941, con l’operazione “Barbarossa”, entrarono in guerra contro la Russia, e non riuscirono ad ottenere su quel fronte una vittoria rapida e decisiva, soprattutto, perché avevano completamente trascurato di allestire, nella circostanza, un adeguato piano dei trasporti. In ultima analisi è difficile stabilire se Hitler prendesse sul serio il progetto di una guerra contro la Russia sovietica, o se si trattasse invece di un’illusione, o di un allettante colpo di teatro, messo in atto per colpire l’immaginazione degli Occidentali e ipnotizzarli. Se lo prese sul serio, allora la guerra del 1939, – che non fu concepita contro i Russi, ma contro gli Occidentali, con la Germania e la Russia a metà strada verso un’alleanza – diventa più inspiegabile che mai. In realtà trova oggi sempre più spazio tra gli storici una spiegazione da tempo abbandonata, quella che la Seconda Guerra Mondiale, lungi dall’essere premeditata, fu un errore di calcolo di proporzioni incalcolabili, il risultato di una serie di errori diplomatici compiuti da tutti i protagonisti di una tragedia così immane.
Casalino Pierluigi, 13.12.2011.