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Italia Avanguardista/La Meteora- Intervista a Graziano Cecchini.

 

1) Graziano Cecchini: perchè essere un futurista nel 2011?
Perché essere futuristi vuol dire credere nell’azione e nello spirito critico, nell’essere controcorrente e sempre un passo più avanti, significa osare e mettersi in gioco ogni giorno. Essere futuristi vuol dire non accettare di vivere senza stimoli e non concepire una vita, privata, pubblica o artistica, che non tenda a superare i limiti che la società ci impone e che, a volte, ci si auto-impone.
E poi, in un Italia paludosa e ingessata come quella di oggi, lo spirito del Futurismo serve eccome! Il Futurismo è un movimento culturale di Arte/Vita, di Idea/Azione,
100 anni fa i padri del Futurismo parlavano di “una rete di numeri che circonderà il mondo”, ed ecco che 100 anni dopo la vita dell’uomo è profondamente condizionata dalle nuove tecnologie di comunicazione; oggi, dopo 100 anni il Futurismo ha fatto i suoi primi vagiti… tra 100 anni si parlerà ancora di Futurismo. Ma accanto al Futurismo si sono ormai radicati altri movimenti che coprono a 360° la vita quotidiana dell’uomo, il Transumanesimo e il Connettivismo, per esempio.


2) McLuhan asseriva che "Il mezzo è il messaggio."
500 mila palline colorate che rotolano giù per Trinità dei Monti… cosa vogliono comunicare secondo lei?
Come tutte le mie azioni artistiche, anche le palline di Trinità dei Monti erano accompagnate da un messaggio e, come in tutte le mie performance i media difficilmente lo hanno veicolato nella sua interezza. In poche parole, le 500 mila palline rappresentano, da un punto di vista prettamente artistico, l’unione dei principali manifesti del Futurismo. L’immagine creata è il messaggio: la trasformazione di una scalinata come quella di Trinità dei Monti, barocca, che diventa per mezzo delle palline un’opera d’arte moderna, anzi, in vera arte popolare (popart), il tutto veicolato in tempo reale dai mezzi moderni della comunicazione. La quadricromia delle palline, insieme al movimento, alla velocità e al suono prodotto sui gradini hanno reso quell’azione completa sotto tutti i punti di vista.
E’ l’azione artistica che assume forza mediatica nuova, così come era stato mesi prima con Fontana di Trevi.
Venendo a McLuhan è importante ricordare che, quando lui parla di medium e messaggio, i Futuristi avevano già realizzato nella pratica quello che lui avrebbe teorizzato decenni dopo. Diciamolo, ancora oggi in molti campi è difficile dire, o fare, qualcosa che i padri del Futurismo non hanno già detto o fatto! E questo è valido nell’arte, nella poesia, nell’architettura…

 
 
Erica Donzella.


 Erica Donzella su Italia Avanguardista il 12/20/2011 

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