L'estetica transumanista in Italia (Futurist Editions, 2011)

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*Roby Guerra- L'estetica transumanista (Futurist Editions on line, 2011)

 

 

Un virus si aggira per l'Europa e in Italia, il cosiddetto transumanesimo, ultima ondata futuribile, di forte anche derivazione futurista. In Italia esso è promosso dall'AIT di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco, Emmanuele Pilia, Ugo Spezza, Giuseppe Vatinno e molti altri.


Non a caso anche dagli ultimi eredi del movimento futurista: Roby Guerra, lo stesso più celebre Graziano Cecchini, l'uomo della Fontana Rossa di Trevi, il giovane nativo digitale Antonio Saccoccio, Convegni internazionali (Milano 2010), editoria sul postumano e il futuribile (Divenire 1-5 dal 2008 e saggi sul movimento dei vari Campa, Vaj e Guerra) siti e blog nel web segnalano una nuova avanguardia culturale italiana, umanistico-radicale, scientifica e nello stesso tempo, però, artistica.


Oltre frontiera, si parla e sperimenta eccome di Arte Transumanista, certa fantascienza inclusa (persino William Gibson e Bruce Sterling, padri del cyberpunk): Natasha Vita More, Khannea Suntzu e altri, tra net art, arte elettronica e- o situazionista contemporanea i nomi più accreditati, tra molti altri. In Italia, appunto i nuovi futuristi o certo neosituazionismo stesso.


Va da sé la necessità di una complementare rimodulazione, almeno in Italia, se non storica almeno cronotemporale... per la dimensione estetica, giustificata da certa matrice futurista e futuristica indubbia, ma tutt'oggi quasi forzatamente elitaria o non ancora ben comunicata, per – appunto- questioni extraculturali in certo senso: certa casta tutta nazionale, attardata, ancora egemonizzata da vecchi paradigmi vulgo-gramsciani ed ideologici da un lato, dall'altro da certo veteroumanesimo oscurantista e antitecnologico che frenano e penalizzano la divulgazione transumanista e o neofuturista.


Al contrario, il transumanesimo italiano, infatti, si pone come alternativa ciberculturale, atipica e letale per l'intellighenzia dominante in Italia.


E certa rimodulazione – in particolare- appare fondamentale proprio nella dimensione estetica propriamente detta: l'arte transumanista in Italia come dimostreremo ha una sua preistoria e storia persino lineari: proprio il filtro, la tac futurista secondo noi lo rivela trasparentemente. Ne esita alla fine anche la necessità -almeno in ambito estetico- di una nuova anche progettualità complementare diciamo all'avanguardia “pura”. E certa svolta neopop che auspichiamo, ne siamo convinti, peraltro già in atto e neppure da tempi recentissimi, sarà salutare per il movimento stesso, ne favorirà la sua penetrazione culturale globale in Italia, attualmente allo stato nascente e troppo di nicchia.

 

http://futurismo2009.myblog.it/archive/2011/12/05/l-estetica-transumanista-in-italia-by-roby-guerra.html  + PDF integrale gratuito


http://www.transumanisti.it