Graziano Cecchini: L'Estetica del Futurismo nel 2012 e +

PER GRAZIAno RICEVUTA - CECCHINI E LA MA-DONNA

Roma,  Margutta RistorArte 14/12/2011  22/0272012
Graziano Ricevuta- Cecchini e la Ma-Donna
a cura di Francesca Barbi Marinetti

Dopo la censura in quel di Venezia dello scorso settembre, nulla da fare - Venezia non sarà futurista neppure con il MOSE, finalmente Graziano Cecchini, detto Rosso Trevi, il neo-futurista più celebre per le performance azioni ben note in tutto il mondo (da La Fontana Rossa del 2007 a quella delle Naiadi del 2011), torna all'arte contemporanea pura con la mostra Graziano Ricevuta- Cecchini e la Ma-Donna.
A Roma, ristorArte Margutta, dal vernissage  anche live set di Rosso Tevi, del 14 dicembre al 22 02 del 2012, con il compleanno del Futurismo 100+4 (o 200-3) quindi già taggato...
Una mostra curata da Francesca Barbi Marinetti, nipote d'arte e creativa storica dell'arte, già tempo fa "promoter" di alcune iniziative dei giovani netfuturist, nativo digitalii rivoluzionari, di Antonio Saccoccio, e la prima nei media a sbeffeggiare (su Il Giornale) la mistificazione linguistica dei sedicenti futuristi finiani.
E non a caso, degnissima futurista del nostro tempo, ha collaudato "attivamente", critica artista secondo il bel metodo di un certo Wilde, con matematica e aggraziata dis-armonia lo sbarco del "vandalo" Cecchini  in scenari sempre d'avanguardia ma più "standard", ma per dirla con un certo Walter Gropius....
E' la prima mostra ufficiale di Graziano Cecchini, peraltro ben prima della Fontana Rossa, già pittore futurista underground  a tutti gli effetti, come ben noto agli addetti ai lavori aggiornati. Un evento significativo da parecchi punti di vista.
L'icona significante prevalente innesta automaticamente il Cecchini futurpittore, sia in certo solco neo-futurista inaugurato nel secondo novecento dalla renaissance di Enzo Benedetto e il gruppo di Futurismo Oggi, sia alla luce, chiaramente mixata da Rosso Trevi (e già annunciata a partire dall'azione futurista del 1 maggio 2010 al Concertone di Roma) delle tendenze postpop recenti, tra graffitismo e writers stessi, vale a dire la cosiddetta net-art off line... Più una variabile neo/trans figurativa che viene anche dal Ritorno alla Bellezza promossa da Sgarbi, Caroli (extra opus Franco Rella) soprattutto...
La Madonna come archetipo italiano e universale, mixata anche con la Madonna pop star contemporanea, quasi nei lavori una stessa Lady Gaga,  attaverso una reinvenzione del dinanimismo boccioniano da un lato e del multicolore multidimensionale in chiave minimal o appunto street artististico contemporaneo, è costante dell'evento.
Focus significativo che rimanda anche all'importante revisione dello stesso Marzio Pinottini, il futurismo come allegoria e spiritualizzazione della modernità (L'estetica futurista, Bulzoni, anni '70) e attraversa anche - in certa simultanea Ma-Donna anche perturbante e scandalosa, le recenti re-visioni dello stesso Conte, entrambi- pur di generazioni diverse, del giro stesso di Benedetto.
Sempre nella comparazione neo-futurista contemporanea, laddove il cosmopittore Antonio Fiore, detto Ufagrà e anch'egli giovane all'epoca protagonista di Futurismo Oggi e il Movimento d'Arte Gravitazionale (con lo stesso Sante Monachesi),  sullo sfondo d'altri critici d'area e genere molto importanti, quale Giorgio Di Genova e il quasi mitico Luigi Tallarico, recentemente anche nella biennale Lazio sgarbiana, esalta la continuità futurista nella sua modulazione squisitamente estetizzante, resettando per certa peculiarità tecnica e cromatica qualsivoglia tardo postmodernismo visual parallelo, Cecchini come futur-pittore - come accennato- oltre a dilatare alle nuove generazioni la dimensione comunque socioestetica e antagonista del futurismo, ri-combinando sacro e profano disincantati e anche luciferanti, rivela il nuovo medium web nelle sue scansioni dialettiche off line.
Come effetto della Televisione fu non soltanto la nascita della Video Art o viceversa, ma anche tutto lo tsunami pop e anche rock, così effetto della Netsfera non è soltanto l'arte digitale "pura", fino ai nuovi vagiti virtuali della Net-Art o Second Life tipo, ma appunto una nuova vitale arte contemporanea, virtualmente primitiva, ma cibertribali del terzo millennio sconosciuti-o.   Tra writers, street art e - specularmente- certa La Forme rigenerata come negli sgarbiani Centonze o Inzerillo.
Vale a dire, scomodando anche Baudrillard e l'ex iper-realismo e dintorni, la Macchina come Corpo, Forma senza Organi, la Macchina ...nata ma anche animata fuori dal web
Tutta una interfaccia dialettica in definizione, tra i bordi della nuova avanguardia di massa o della società dell'informazione, attraversata nella sua non facile e abusata liquidità o gioco di specchio non metabolizzato, l'arte digitale e l'arte ...postcontemporanea.
Brevemente: la fine ulteriore della vecchia tecnica scolastica, la Tecnica, in entrambi i bordi come la vede o la gode..  il cervello;  flussi e schizzi  flash, input... in-compiuti, Cecchini, l'output colore minimal maximum però  ad esempio Fiore. Sempre futurismo del nostro tempo, electro-choc Rosso Trevi, la serenità "digitale" , il flusso dopo, Ufagrà...
E da Rosso Trevi stesso l'anteprima di una sintesi futuro prossima, già trasparente nei segni video e installazioni e live set attuali, tra la dimensione revolution dei blitz tipo la Fontana Rossa, paralleli ad altri vertici ad esempio di Catellan e Christo, e il potenziamento nuovo quadricromatico più "standard"  (alla Gropius o Warhol...).

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