Maura Chiulli a Ferrara Melbookstore da Irene Roversi

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Questa sera a Melbookstore - ore 21.30 - per la rassegna a cura dell'Arci Gay Circo Massimo, presentazione dell'ultimo libro della scrittrice Maura Chiulli, già a Ferrara per lo scorso 8 Marzo alternativo (a cura di Thc Polimedia): non prosa letteraria in questo caso ma un saggio di denuncia sociale contro certa omofobia anacronistica- ma tutt'oggi devastante per la società civile e per la psicologia individuale (se non peggio) verso la diversità sessuale e interumana.

 

Maura Chiulli, Maledetti froci & maledette lesbiche, aliberticastelvecchi, 2010, Roma, pp. 156, € 14,00.


Ecco la ragazza che ci mette la faccia. E il corpo. E quello che sul suo corpo ha scritto.

 

Ecco Maura Chiulli che scrive e ci mette la faccia per chi non può o è stanco di farlo perché ci sono delle conseguenze e non si ha sempre la forza per fronteggiarle.

 

Non è il suo primo libro e non è un romanzo, ma di certo è un primo atto di coraggiosa denuncia di una condizione esistente, vissuta sulla pelle di troppi corpi incolpevoli.

 

Maura raccoglie con ordine nel suo libro tutto quello che in Italia ha a che fare con le vigliacche aggressioni omofobe.

 

Divide il suo libro in tre parti: Maledetti report, Maledette interviste, Maledette parole.

 

Per ognuna di esse l'autrice si ritaglia qualche pagina per spiegare al lettore alcuni concetti utili per capire quello che seguirà e per spiegarci quale sia il suo legame personale coi contenuti o con le testimonianze.

 

Maura resta un'ottima regista nell'ombra, passa qua e là a punteggiare, a chiarire, a creare un legame umano e concreto con le parole che noi leggiamo e che, prima, sono state voci di anime ferite e, ancora prima, avvenimenti dolorosi.

 

Ma per non proteggersi da nulla, per prima cosa, ci racconta la sua esperienza personale di odio e accettazione di sé. Il momento in cui “fece salva la pelle” e si concesse di essere lesbica.

 

Di seguito leggeremo tutto quello che ha potuto raccogliere su episodi di violenza omofoba con buona pace di chi ha affondato quell'unico barlume di legge contro l'omofobia. Quei secchi report di aggressioni, omicidi, tentativi di omicidio, vandalismo. Cose successe e mai punite perché non si vuol riconoscere lo stampo discrimatorio.

 

Quando poi passa alla seconda parte Maura si ritrova a fare i conti con la sua pelle ancora. Qui parla con le persone che quelle aggressioni han subito. E lei, per prima, si chiede se ce la farà a resistere a tanto dolore; ma sono proprio loro, le voci, i corpi, i segni su di essi che le danno tutte le forze necessarie. In questa parte lascia la parola anche all'avvocato Cathy La Torre che si occup di diritti civili e diritti fondamentali e lotta contro ogni forma di discriminazione. In Italia c'è un vuoto di legge che non si riempie e tocca sempre all'individuo lottare per sé con il suo agire. Ma non è facile, per niente.

 

Questa è la parte più toccante. Persone che hanno subito i più atroci tra i crimini, quelli che ti vorrebbero uccidere dentro se non son riusciti ad uccidere fuori, parlano con Maura, di persona, o attraverso skype o per telefono e raccontano la loro storia. Talvolta aspettano proprio che lei li
chiami per poter dare il loro contributo a questo libro ricordando dolori che si credevano interiorizzati, ma che invece sono lì, più vivi che mai, più sanguinanti che mai. Hanno una forza che non si può immaginare, un coraggio che neanche i soldati; perché loro le medaglie non le
avranno mai, ma solo i segni del male. Userei la parola eroi se non fosse già fin troppo e male utilizzata. Preferisco dire froci, lesbiche e trans perché già basta a riconoscerne il coraggio. La terza parte, la nostra regista la affida alla testimonianza di un medico psichiatra Marco Lazzarotto Muratori. E' dedicata alle parole, quelle male-dette, quelle che feriscono senza sangue, quelle a cui siamo talmente abituati da stentare ormai a percepirle come male. Sono le parole degli altri, quelle che ci affibbiano per prepotenza, che pensiamo di meritarci, quelle che accompagnano una giornata a scuola, un viaggio in autobus, una passeggiata con gli amici.

 

Muratori con le parole ci lavora, ma anche lui si trova, a volte, impotente sulla porta di uscita di un ospedale a pensar che non ha vinto, che forse quelle male-dette parole porteranno via un'altra vita.

 

Maura Chiulli ci sa fare con le parole, si sente quando parla e quando scrive. Qui, ha lasciato che fossero le parole degli altri a dire, a formarci a scriverci sotto la pelle. E, accidenti, se c'è riuscita. Spero solo che non smettano mai, queste voci, di parlare e raccontare fino allo sfinimento delle orecchie di chi non vuol sentire.

 

Irene Roversi


http://www.radioradicale.it/scheda/305120/maledetti-froci-maledette-lesbiche-libro-bianco-ma-non-troppo-sulle-aggressioni-omofobe-in-italia-presenta

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