Antifuturismo dei fossili del Manifesto

da IL MANIFESTO

Futurismo DELL ISTANTE
Dal primo numero di «Alfabeta2», in edicola da oggi, anticipiamo un testo dell'autore di Città-panico (*Paul Virilio). In un mondo dominato dall'ossessione della simultaneità, gli attacchi alla memoria si possono leggere come dichiarazioni di un conflitto le cui conseguenze saranno di ridurre la storia a pura aneddotica

Che sia il tempo dilatato del «futurismo» o lo spazio contratto del «progressismo», nel XX secolo la velocità altro non è stata se non la propaganda di un crescente disastro. Futuristi italiani o futuristi russi, adepti della guerra lampo di qualunque fascismo, sono stati tutti le vittime del cosiddetto futurismo dell'istante, fino a questa recente «realtà aumentata» di uno spazio virtuale a sostituzione dello spazio reale del globo terrestre. Pensiamo alla prospettiva del tempo reale dell'ubiquità di cui Google Earth è solo uno degli aspetti; a quella prospettiva del rilievo che coinvolge non solo le nostre relazioni soggettive e interpersonali, ma soprattutto il modo in cui ci poniamo in rapporto al mondo.

Con l'abitudine agli schermi multipli, la messa a fuoco del campo visivo ci distoglie dalla percezione laterale, dal campo lungo che forniva di ampiezza corrente lo spazio reale dei confini delle nostre attività, e con questo induce un disorientamento dell'essere qui; in questo modo la vicinanza tele-obiettiva dei dispositivi di trasmissione modifica la comprensione dell'ambiente dentro il quale ciascuno si evolve fisicamente. Così, al rilievo naturale della prospettiva dello spazio reale, risultato del carattere binoculare della visione, si somma l'«effetto reale» degli schermi, che provoca un secondo tipo di rilievo stereoscopico nel quale la normale «obiettività»dello sguardo e la strumentale tele-obiettività degli apparecchi di ripresa si saldano all'improvviso e realizzano per la nostra visione ciò che i bassi e gli alti della stereofonia provocavano già nell'udito; il «realismo» dell'osservazione a occhio nudo subisce l'impatto dello stereo-realismo di questa tele-realtà che è sempre solo l'eccesso di reale della brama degli occhi.

segue http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20100708/pagina/11/pezzo/282132/

* straordinario esempio dei resti di certi intellighenzia rossa che -- nonostante il centenario del futurismo del 2009 celebrato in tutto il mondo - continua a bollare di fascismo Marinetti e compagni (persino Majakowskij ora!) con un incredibile aggiornamento persino a Internet e alla Realtà Virtuale,,,,, Futurismo fascismo dogma, archiviato persino da gran parte degli stessi studiosi di "sinistra" ma non dai Dinosauri intellettuali persino di Alfabeta. Siccome qua ovviamente il linguaggio pare aulico e molto colto, va da sè, estendere nel 2010 la più reazionaria censura sul futurismo persino ad Internet ed ai suoi effetti.... razionalizzarla addirittura con una sua ulteriore estensione a certo cognitivismo psicologico, in tal sede Alfabeta-Manifesto,  volgarizzato ai limiti delle prodezze di Lisenko (il sedicente genetista di memoria sovietica...) merita soltanto un netto giudizio di rifiuto e di denuncia verso tale mistificazione retro pseudointellettuale,  senza se e senza ma.  Ormai certe teste calve pseudomarxiste sembrano la casta culturale persino delle scimmie nel celebre film di fantascienza!  "...Rilievo naturale della prospettiva dello spazio reale..."  Ma queste reliquie del Manifesto e Alfabeta e naturalmente l'autore origine di tal passatismo contemporaneo- il pur celebre Virilio (per carità, di penna anche affascinante..) han mai letto che cosa scriveva sulla prospettiva il solito...McLuhan negli anni '60 del...secolo scorso (e dopo di McLuhan la ..scienza dei media)?!  E sulla stampa come tecnologia che ha creato proprio la prospettiva dello spazio reale? Altro che..naturale!  Asino Nero