PROMOTORI DELLA LIBERTA' MESSAGGIO DEL PREMIER

10 LUGLIO 2010 testo dell'audiomessaggio registrato dal presidente Berlusconi per i Promotori della Libertà, che può essere ascoltato sul nostro sito www.promotoridellaliberta.it.

Buon fine settimana. Lo staff dei Promotori della Libertà.

 DIFFONDETE LA NOSTRA RIVOLUZIONE LIBERALE

Care amiche e cari amici Promotori della Libertà,
vi ringrazio per l'impegno che avete profuso in questi mesi per comunicare agli italiani quanto di positivo ha fatto il nostro governo per fare uscire l'Italia dalla crisi economica senza lasciare indietro nessuno e con i conti pubblici in regola, premessa indispensabile per una ripresa solida e duratura.
I risultati sono indiscutibili e dicono che abbiamo governato bene, con saggezza e lungimiranza, e mantenuto tutte le promesse.

La ripresa economica è una realtà confermata da tutte le rilevazioni statistiche: è aumentata la produzione industriale, sono cresciute le esportazioni, e la crescita del prodotto interno nel primo trimestre (più 0,5 per cento) è più elevata che in tutti gli altri Paesi europei.

L'impegno che oggi vi chiedo è di portare nei gazebo e sulle piazze questo messaggio di fiducia e di ottimismo.

So per esperienza che il vostro entusiasmo, e quell'attivismo che vi distingue tra i militanti del Popolo della Libertà, hanno già saputo superare molti ostacoli. Ora avete un altro compito non facile, ma fondamentale: quello di togliere il bavaglio alla verità. Quel bavaglio che le è stato imposto da una stampa schierata con la sinistra e pregiudizialmente ostile al governo. Una stampa che disinforma, che non solo distorce la realtà, ma calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy, invocando per sé la "libertà di stampa" come se si trattasse di un diritto assoluto. Ma in democrazia non esistono diritti assoluti, perché ciascun diritto incontra sempre un limite negli altri diritti prioritariamente ed egualmente meritevoli di tutela. Questo, come ben sapete, è un principio elementare delle democrazie liberali. Un principio che la stampa italiana, in maggioranza, ha scelto purtroppo di ignorare.
Allora dobbiamo spiegare tutto questo anche attraverso i gazebo a tutti gli italiani.

C'è poi anche un altro messaggio importante che occorre trasmettere in questi giorni.

Riguarda l'assoluta necessità della manovra economica, che è in linea con le richieste dell'Unione Europea di ridurre la spesa pubblica, che da anni ormai supera il nostro prodotto nazionale.
Per coniugare rigore e sviluppo, il nostro governo ha deciso di affiancare alla manovra alcune misure per la ripresa e per la liberalizzazione delle imprese. Abbiamo deciso di avviare una grande rivoluzione liberale, attraverso la quale diminuiremo l'oppressione burocratica, che è un peso altrettanto insopportabile, al pari dell'oppressione giudiziaria e di quella tributaria.

Modificheremo in senso liberale l'articolo 41 della Costituzione.
Ma abbiamo già introdotto nella manovra in corso di approvazione una norma che consentirà di non richiedere nessuna autorizzazione ex ante prima di aprire un'impresa, ad esempio un negozio, rinviando ad un momento successivo il controllo, che potrà essere solo "ex post".
In Italia tutto ciò è stato impossibile finora a causa di una cultura comunista e catto-comunista, per la quale chi si assume la responsabilità e il rischio di prendere un'iniziativa in proprio, è un potenziale sfruttatore ed un potenziale evasore.

Per noi, invece, gli imprenditori sono la vera risorsa dell'Italia, sono il nostro petrolio. Per questo noi vogliamo che lo Stato ne riconosca nella stessa Costituzione l'utilità economica e sociale e il contributo che chi intraprende, chi rischia, chi investe dà al bene di tutti.

Con questa vera e propria rivoluzione per avviare una nuova impresa o un nuovo stabilimento basterà una semplice comunicazione allo Sportello unico che ogni Comune dovrà mettere in campo. Questa semplice comunicazione di inizio attività sostituirà la richiesta di permessi, di autorizzazioni, di concessioni, di licenze: che sono, tutte queste cose, un linguaggio da Stato despota, da Stato padrone, che concepisce i suoi cittadini come sudditi. Ribadisco.

Questa sarà una vera e propria rivoluzione e liberale.
Conto su di voi, cari amici, perché questo messaggio di fiducia, di rinnovamento liberale dello Stato e di amore per il bene di tutti, trovi ascolto tra la gente che ci ha votato ed anche tra coloro che lo faranno per la prima volta perché delusi da un'opposizione solo capace di criticare e di insultare.

A tutti voi un grazie di cuore, un forte abbraccio e un saluto affettuoso.

 SILVIO BERLUSCONI

 

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