Transumanisti LUCIANO PELLICANI in DIVENIRE 4

DIVENIRE-N_-4.jpgpellicani-luciano.jpgAA.VV. DIVENIRE IV (Sestante Edizioni, 2010) a cura di Riccardo Campa

 

Il tema dominante del quarto volume di Divenire è la rottura con l’umanesimo, religioso ma non solo, che caratterizza la nostra era tecnologica. La questione è affrontata da varie angolature, nella maggior parte degli articoli, e in molti casi viene individuato nell’Umanesimo prerinascimentale e rinascimentale –per il suo stretto legame con il paganesimo greco-romano – un punto di svolta nel percorso che ci consente oggi di riflettere su un possibile futuro postumano.
Il numero si distingue anche per le firme prestigiose che contribuiscono a questa nuova esplorazione dei legami tra la tecnica e il postumano.

La scienza e la natura, di Luciano Pellicani

 

*Luciano Pellicani, uno dei sociologi italiani più tradotti all’estero, per molti anni ideologo del Partito Socialista Italiano e direttore di Mondoperaio. “La scienza e la natura” mette a nudo l’incompatibilità “fisiologica” tra i principi del razionalismo scientifico e la visione provvidenzialistica della realtà che ereditiamo dal giudeo-cristianesimo, e collega la nascita della civiltà delle macchine ad un superamento dell’umanismo di matrice religiosa.

 

La crisi dell’umanismo, di Gianni Vattimo

Soggettività e ontopoiesi, di Roberto Marchesini
Oltre la specie, di Aldo Schiavone
L’aroma del passato più prossimo. Note su tecnologia, comunicazione, politica, di Mario Pireddu
Dipendenze transumane, di Salvatore Rampone
Le radici pagane della rivoluzione biopolitica, di Riccardo Campa
Il sovrumano nel transumano, di Max More
Transumanismo ed ermetismo, di Remi Sussan
Karl Marx, il futurologo, di Roberto Guerra
Una rovina perpetua, di Emanuele Pilia
L’evoluzione della Net-Sfera, di Ugo Spezza
La tentazione a-storica. Come il cinema narra la mitologia luddita, di Francesco Boco
Il transumanismo d’azione. Recensione di “Mutare o perire”, di Stefano Vaj

 

*LUCIANO PELLICANI

 

Cresciuto a Napoli con la madre separata, nel 1964 si laureò in scienze politiche all'università di Roma, con una tesi su Antonio Gramsci.
Proprio lavorando alla tesi, Pellicani, di famiglia tradizionalmente comunista, si convinse che «il comunismo non era una buona idea realizzata male. Era proprio un’idea sbagliata»[1], e abbracciò idee socialiste-riformiste. Dopo la laurea si recò in Spagna, dove studiò l'opera e il pensiero del sociologo José Ortega y Gasset, per poi proseguire gli studi sociologici in Francia. Tornato in Italia, cominciò ad insegnare all'Università di Urbino.
Nel 1976, dopo aver letto un articolo di Bettino Craxi, in cui il politico citava un saggio su Eduard Bernstein che Pellicani aveva scritto anni prima, Pellicani contattò il leader socialista, sancendo l'inizio di una collaborazione con il Partito Socialista Italiano. Intellettuale lontano dagli apparati di partito, Pellicani contribuì quasi esclusivamente inviando saggi e discorsi politici e, in seguito (dal 1985) dirigendo il periodico di area socialista Mondoperaio.
Alla dissoluzione del partito dopo Mani Pulite, decise di chiudere Mondoperaio. Riguardo all'inchiesta giudiziaria, in un'intervista ha dichiarato che, anche se le irregolarità erano presenti in tutti i partiti (eccetto il Partito Radicale), non poteva «perdonare al gruppo dirigente socialista di aver affogato nella corruzione le buone idee»[2].
Nel 1998 si avvicinò allo Socialisti Democratici Italiani (Sdi), dichiarando di voler rimanere di centrosinistra (pur lontano da posizioni massimaliste) e quindi rifiutandosi di emigrare, come molti ex socialisti fecero, in Forza Italia con Silvio Berlusconi[3]. Nello stesso anno, Mondoperaio riprese le pubblicazioni, sempre con Pellicani direttore.
Nel corso della manifestazione di Roma organizzata dall'Ulivo il 3 marzo 2002 Pellicani, il solo socialista presente tra i relatori in una delle sue rarissime apparizioni in piazza, fu duramente fischiato quando nel suo intervento attaccò la linea politica dei Girotondi e di Antonio Di Pietro[4].
È stato candidato senatore per la Rosa Nel Pugno alle elezioni politiche italiane del 2006, senza essere però eletto[5].
In tutti questi anni ha continuato a svolgere l'attività di docente alla Luiss[6] – dove è ordinario di sociologia politica e antropologia – e a pubblicare saggi, alcuni dei quali sono stati tradotti in varie lingue. Uno di essi, La genesi del capitalismo e le origini della modernità, è stato definito "un classico" dalla rivista statunitense Telos, ed è considerato un testo noto soprattutto per quanto riguarda la critica ad alcune tesi di Karl Marx e di Max Weber. È stato molto criticato il suo ultimo saggio, "Lenin e Hitler. I due volti del totalitarismo", in cui sostiene l'identità appunto di Lenin, leader della rivoluzione russa e del sovvertimento del regime zarista, e di Adolf Hitler, fuhrer del partito nazista, principale ideatore dell'Olocausto e più diretto responsabile della Seconda Guerra Mondiale.
Rare sono le apparizioni televisive di Pellicani, che è intervenuto sporadicamente all'interno della trasmissione Ballarò di Giovanni Floris, suo ex-allievo....

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Pellicani

 
http://www.sestanteedizioni.com/new/index.php?pagename=product_i...
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http://www.divenire.org
http://www.transumanisti.it
http://transumanisti.wordpress.com/2010/05/13/divenire-4/


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