Città di Salemi Economia e Cultura del X XI secolo

1. CASE A 1 EURO

 

Al Comune pervenute circa 10 mila richieste.
Adesso l’istituzione di un ufficio per l’assegnazione
Approvato il regolamento
delle «Case a 1 euro»
«Confido che questo modello di rapporto tra pubblico
e privato – dice Vittorio Sgarbi - sia un modello
 per la rinascita di altri borghi e città storiche»

 

2.

«La Lezione» di Ionesco

 

con Sabrina Colle e Enrico Groppali


SALEMI Domani sera a Salemi la «prima» siciliana dello spettacolo teatrale «La lezione» di Eugène Ionesco con Sabrina Colle e Enrico Groppali, regia e interpretazione di Myriam Tanant.


Una ragazza diciottenne si presenta da un insegnante per una lezione privata: lei sicura di sé, allegra, dinamica, lui un uomo già anziano, un po’ curvo, troppo timido, troppo impacciato, parla con voce sorda, dice frasi di circostanza, si scusa senza motivo. Ma lentamente le parti si invertono, la timidezza scompare e il professore diventa sempre più sicuro, nervoso, aggressivo, dominatore, tanto da giostrarsi a piacere l’allieva. Nel momento culminante la ragazza, diventata sonnolenta, querula, passiva, è ormai in balia del professore, che incapace di dominare la propria furia la uccide. Disarmato dalla sua governante piange, chiede perdono, prontamente accordato.


«La lezione» è il secondo testo drammatico di Eugène Ionesco, quello che, assieme a «La cantatrice calva», costituisce la parte più provocatoria e sperimentale del percorso drammaturgico dell’autore.

Andato in scena par la prima volta il 17 febbraio 1951 al Théâtre de Poche con la regia di Marcel Cuvelier, questo «dramma comico» fu pubblicato nel 1954 e divenne in breve uno dei testi più celebri del cosiddetto «teatro dell’assurdo». Una forma di teatro cui aderirono autori quali Arthur Adamov e Samuel Beckett, e che era sorto nel 1950, all’indomani della conclusione del secondo conflitto mondiale, con lo scopo di denunciare il senso di smarrimento e malessere di una società che non riusciva più a ritrovare se stessa. L’incomunicabilità, la mancanza di accadimenti, il costante contrasto tra parola e azione, il linguaggio che diviene ostacolo anziché veicolo alla comunicazione dei personaggi, sono alcuni fra i tratti caratteristici di questa drammaturgia.



l’Ufficio per la Comunicazione

(Responsabile: Nino Ippolito)

 

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