Il motivo conduttore de “Il Tempo e la Memoria” (Casalino Pierluigi, Ennepilibri, Imperia, anche ai microfoni di Radio 24 su IL TEMPO E LA MEMORIA) è di quelli che lasciano il segno. Ne esce un racconto affascinante, da film storico, d’azione e di tormento. Un affresco michelangiolesco della condizione umana, nel disastro della guerra! Un filo invisibile lega i momenti salienti dell’odissea del protagonista, Casalino Michele, padre dell’autore. Casalino affronta un itinerario di esperienze drammatiche che scavano nel profondo e lo trascinano lontano, lontano dalla patria e dai suoi cari. Una catena che non si spezza, nel continuo divenire di vicende, di emozioni e di sensazioni. Oltre i limiti temporali del periodo albanese, della prigionia e dei tragici giorni del 1944-1945. E anche più avanti negli anni, dopo il conflitto. E’ il percorso doloroso della discesa all’inferno e del ritorno alla vita, con la ritrovata passione di credere nei valori dell’uomo. Una speranza sempre viva, un incessante appello alla ragione e al cuore, una volontà di lottare e di sopravvivere nel pieno del regno tenebroso dell’odio e della violenza. Nel vortice di un uragano che sembra travolgere ogni cosa e che si arresta all’improvviso come d’incanto.
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