L'ACQUA BRILLANTE DI TAGLIANI

MARCHESE DEL GRILLO.jpgIn un articolo di riguardante l’intervista al sindaco alla festa del PD a Pontelagoscuro si legge:

«E sul laboratorio analisi acque di Pontelagoscuro, la questione per Tagliani è chiusa: “Non sono d’accordo – mette le mani avanti il sindaco – nello spendere i soldi dei cittadini in un momento come questo, per fornire un servizio ad Hera. Non sussistono rischi per la salute dei cittadini, poiché la qualità dell’acqua sarà garantita da un contratto vincolante.”».

La questione invece non è affatto chiusa, checché ne dica il Tagliani. C’è da sperare che fosse ubriaco mentre sproloquiava a quel modo, così il dirottamento di significato della sua frase rispetto alla realtà non apparirebbe insolentemente voluto. Nessun cittadino ferrarese sano di mente sogna di fornire servizi ad Hera, e nemmeno spendere soldi a favore di quell’azienda! Quello che tutti vogliono è che Hera stia semplicemente ai patti: ha comprato il Laboratorio di Analisi di Ponte, accessorio fondamentale dell’acquedotto di Ferrara, perché qualche sprovveduto gliel’ha venduto, sì, ma per continuarne il servizio sotto altra gestione. Non per rottamarlo! Venduto per seguitare un servizio, chiaro?! Fra gli sprovveduti venditori c’era anche lui, il neo sindaco, che invece di vergognarsi per aver a suo tempo redatto come un pivellino un contratto privo di clausole cautelative, ora cerca di ribaltare la frittata parlando di riacquisto del laboratorio. A parte il fatto che, visti i precedenti, solo dei masochisti gli affiderebbero un incarico di compravendita, bisogna assolutamente che Tagliani si metta rapidamente in testa la nozione che qualsiasi laboratorio analisi acqua di un acquedotto serve a garantire l’acqua PRIMA che sia messa in rete, mentre qualsiasi garanzia contrattuale interviene solo DOPO un fattaccio. Non è una nozione troppo difficile, con modesto impegno è alla portata di qualsiasi politico di livello medio-alto come lui. Se invece per deformazione professionale il leguleio pretende che il pezzo di carta del contratto equivalga ad una struttura ben funzionante, sappia che si sbaglia (ad esser benevoli), oppure non capisce niente di acquedotti (ad esser realisti), oppure si è scelto come consulente di fiducia l’Hera (ad essere probabilisti). Ma in ogni caso, per tutte e tre le posizioni l’essere anche il sindaco costituisce un’aggravante, non un’attenuante.

Paolo Giardini – Progetto per Ferrara

www.progettoperferrara.org

video http://www.youtube.com/watch?v=io-TQVJ1VVw