Se il sig. Giorgio Scalabrino Sasso sulla questione trasferimento del Laboratorio acqua di Ponte “trova singolare che non si comprenda fino in fondo che la partecipazione del Comune di Ferrara sia marginale per il peso che possiede all'interno di Hera”, non c’è che da compiacersi della sua invidiabile ragionevolezza. Dev’essere esaltante riconoscersi in solida posizione intellettuale!
Però l’intelligenza non basta, sig. Scalabrino Sasso, occorre supportarla con un po’ di cultura, fra le cui tante ramificazioni c’è anche la Storia, che non è una scienza da intendersi in termini galileiani, ma quando è recente è abbastanza rigorosa anche senza i tanti filtri storiografici alla moda. Bene: lei è fortunato, sig. Scalabrino Sasso, la storia le offre la lieta possibilità di appurare che il Laboratorio Analisi Acque di Pontelagoscuro è sempre quello di qualche anno fa, quando aveva lo stesso nome seguito dall’aggettivo “comunale” facendo parte dell’Acquedotto Comunale. Era di tutti i ferraresi, quindi anche mio, dei miei figli e dei miei futuri nipoti, perché comprato e pagato dai miei nonni, in condominio con tutti gli altri nonni dei cittadini di Ferrara. Per comodità amministrative, un amministratore condominiale di passaggio l’ha trasferito ad una società municipalizzata, e nessuno trovò niente da obiettare, dato che era uno dei modi di essere “comunale”. Poi sono arrivati altri amministratori di passaggio più scriteriati del solito che, usando surretiziamente le opportunità consentite dalla legge, hanno modificato la municipalizzata in una società di capitali e poi l’hanno venduta ai privati. L’avvocato che ha redatto e perfezionato quel contratto ignobile, che ha privato i proprietari del loro Acquedotto Comunale ed altre dotazioni, ora è il nuovo amministratore del condominio Ferrara, chiudendo il cerchio della vicenda del Comune di Ferrara dal peso marginale in Hera. L’ing. Tavolazzi non strumentalizza proprio nulla dal suo seggio in Consiglio pretendendo, che i temi conosciuti continuino ad essere conosciuti da tutti, compreso lei, sig. Scalabrino Sasso dal cognome non ferrarese, e che forse per questo non si sente derubato come me e tanti altri del proprio acquedotto. Anzi, Tavolazzi esegue fedelmente il suo mandato chiedendo conto agli amministratori del Comune di una nefandezza. Lei è altrettanto fedele al suo mandato, sig. Scalabrino Sasso, cercando di non inchiodare l’amministrazione alle sue responsabilità?
Paolo Giardini