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FIGLI DI ROUSSSEAU E VOLTAIRE

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IL DOVERE DI SAPER ASCOLTARE

LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE PROVINCIALE ANGELA POLTRONIERI


Cara Angela,

ritorno sulla questione del Piano provinciale dell’Offerta Formativa alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda che, come riportano anche in questi giorni i giornali locali, ha suscitato un turbinio di sentimenti diversi, che vanno dalla semplice protesta alla vera e propria invettiva.

Sai, perché mi conosci, che da parte mia non c’è alcuna intenzione di “cavalcare la tigre”, che vede oggi schierati sulla barricata gli studenti del “Vincenzo Monti”. Sai anche che in più occasioni ti ho espresso, privatamente, il mio apprezzamento per la disponibilità al dialogo e al confronto.

Rimane il fatto che evidentemente, se i risultati sono questi, qualcosa non ha funzionato.

Quando a suo tempo fu votato in Consiglio Provinciale, il Piano passò con il solo voto favorevole della maggioranza. In quell’occasione infatti le opposizioni, a partire dal sottoscritto, sollevarono obiezioni di merito e di metodo.

Non intendo tornare sul merito delle decisioni assunte, sulle quali ho già espresso le mie opinioni, in Commissione, in Consiglio e sui giornali.

Mi limito al metodo, che giudicai – e col senno di poi ne sono ancor più convinto – sbagliato e improprio.

Due, a mio avviso, sono stati al riguardo gli errori di fondo.

Il primo. Il fatto di averci presentato il Piano in Commissione una settimana prima della presentazione dello stesso in Aula per l’approvazione definitiva e a pochi giorni dalla scadenza del termine ultimo per la trasmissione dello stesso in Regione. Come dire: “questo è…prendere o lasciare”. Non c’era ovviamente a quel punto alcuna possibilità da parte nostra di modificare il corso ineluttabile degli eventi, perché i giochi erano già stati chiusi.

Il secondo. Il fatto di aver pensato che  mettere attorno ad un tavolo, con i funzionari della Provincia, i dirigenti scolastici degli Istituti Superiori, fosse di per sé sufficiente per ottenere il beneplacito della Scuola ferrarese.

Ho davanti a me il lungo elenco dei membri della “Conferenza provinciale di coordinamento delle politiche dell’istruzione, della formazione e del lavoro”, che ha contribuito alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa facendo proposte e dando pareri. Leggo e rileggo con crescente sconcerto il lungo elenco dei suoi componenti…dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale  al Rettore dell’Università, dai Sindaci ai rappresentanti degli Enti di Formazione accreditati, dal Presidente della Camera di Commercio al Prefetto, dai Direttori dell’Inps e dell’Inail al Direttore Generale dell’Asl.

E un insegnante, un genitore, un rappresentante degli studenti? Neanche per sbaglio!

Ma è mai possibile che non sia ancora chiaro che “LA SCUOLA SIAMO NOI” che in cattedra e nei banchi delle aule scolastiche combattiamo tutti i giorni la buona battaglia e non chi, in ragione di un ruolo politico o istituzionale più o meno autorevole, si arroga il diritto di decidere, in modo più o meno consapevole, in nome e per conto di chi la Scuola la vive ogni giorno sulla propria pelle?

Per questo ti chiedo di rispondere positivamente alla richiesta di ascolto che viene dagli studenti del “Vincenzo Monti” e dalla sua Dirigente Scolastica. Abbi il coraggio di fare quello che non è stato fatto prima…

Dimostrando con ciò che la politica non è poi così lontana – come episodi di questo genere sembrano far intendere – dalla vita dei cittadini e dalle loro legittime aspettative.

Una chiusura aprioristica sarebbe l’ennesima sconfitta di un modo di interpretare il rapporto con la gente che, a Ferrara come a Roma, appare sempre più scollegato dalla realtà.

Con stima e amicizia

STEFANO GARGIONI

http://stefano-gargioni.blogspot.com/2009/02/lettera-aperta-allassessore-poltronieri.html

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