Futurismo 100: Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia – Germania – Russia
Umberto Boccioni - Composizione spiralica, 1913, olio su tela, 95x95 cm. Milano, Civiche raccolte d’arte, Museo del Novecento
Mart, Rovereto
17 gennaio 2009 - 7 giugno 2009
A cura di Ester Coen
Natal’ja Gončarova - Aeroplano sulla città, 1913, olio su tela, cm 55.7x83.5. Kazan, Museo statale di Belle Arti della Repubblica del Tartarstan
di MARIA CRISTINA NASCOSI
Ha aperto da poco, lo scorso 17 gennaio, nell’ambito delle celebrazioni del Centenario del Manifesto futurista, FUTURISMO100 Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia – Germania – Russia, uno dei suoi più grandi eventi, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Curata da Ester Coen, si concluderà il 7 giugno 2009.
L’esposizione indaga - assunto fondamentale per l’avanguardia storico-culturale più importante del ’900 - le complesse e spesso inedite relazioni tra i futuristi e i più importanti esponenti delle avanguardie russe e tedesche.
Da una parte vengono prese in esame le relazioni con gli artisti che hanno partecipato alla storia artistica tedesca di “Der Sturm” come Marc Chagall, Vassilij Kandinskij, Paul Klee, August Macke, Franz Marc, a riprova di quanto il Futurismo ebbe forti legami con il Paese dell’Espressionismo.
Dall’altra il leggendario viaggio di Marinetti in Russia nel 1914 – di cui il Mart pubblica in coincidenza con la mostra il primo inedito resoconto visto dagli occhi di uno storico dell’arte russo, il moscovita Vladimir Lapšin di recente scomparso – fornisce il filo conduttore per analizzare i rapporti con i pittori cubo-futuristi russi. Fu infatti un intreccio fondamentale quello sviluppatosi a tutto campo tra Roma, Parigi e Mosca tra i pittori futuristi e gli artisti russi, da Mikhail Larionov a Alexandra Exter, da Natalia Goncharova, compagna di Larionov, ad Olga Rozanova ed altri ancora.
Il sontuoso catalogo, a corredo imprescindibile dell’evento, è della Electa editrice
Ed ancora: il 17 gennaio 2009, in occasione del Centenario del futurismo, è stata riaperta al pubblico, dopo un lungo restauro a cura dell’architetto Renato Rizzi, la Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero.
Ne sarà possibile la visita fino al 31 dicembre prossimo.
Rovereto recupera così uno dei centri di produzione culturale della città, uno spazio museale completamente rinnovato studiato per presentare parti importanti della Collezione Depero, come le grandi tarsie di panno, che costituiscono il tesoro più prezioso e più originale della sua ricchissima raccolta.
E’ il primo ed unico museo futurista d’Italia, nato da una originalissima e geniale visione di Fortunato Depero negli anni Cinquanta del ’900.
Legato intimamente alla storia della città di Rovereto – come si diceva più sopra - e snodo decisivo per la maturazione del progetto museografico del Mart, la rinnovata Casa d’Arte Futurista Depero diventa così una delle sedi del Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Fortunato Depero - Studio del marchio pubblicitario Depero Futurista (Depero futurista), [1926-1927], Collage, cm 28 x 25, Mart
MARIA CRISTINA NASCOSI
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