Da buon ferrarese oggi mi sono fatto la lampada.
Dopo una breve doccia mi sono spalmato di crema dopo-Barba che funziona anche da dopo-Sbronza, dipende da come la si consuma: la dritta del doppio uso mi è stata offerta da una commessa di una nota profumeria del centro, la quale, con gli occhi sgranati, elargisce preziosi consigli ante et post coito.
Consapevole di questo mi sono recato all’aperitivo. Titubante sono andato da Massimo.
Non so se tutti i ferraresi conoscono Massimo, è quel bar di fianco a Mc Donald’s, sotto quella cosa alta e bucata, dove quando piove si fanno laghi di pioggia e tristezza. Non mi viene la parola ma credo che si chiami voltone o cupola, o soffitta di circostanza.
Da Massimo si beve con poco, ma bene.
Vorrei guadagnare qualche soldo con questa pubblicità, ma non sarà così.
L’Aperitivo da Massimo si è svolto nella Seguente Maniera.
Come il miglior Pantani di fronte ai tornanti del Passo Sella, io ho dovuto SCHIVARE ALMENO:
1- un CREDITORE che mi aveva offerto una birra nel 1996 e che ancora devo ripagare;
2- la sorella del mio Ex-Migliore Amico di Convenienza (dal 1999 al 2001);
3- una INGORDA che ho trombato per ben 5 volte e l’ho fatto solo perché ero depresso e mi aveva appena lasciato la mia Ex;
4- ho schivato la mia Ex, che mi guarda come uno sfigato: ha da poco conosciuto l’ INGORDA di cui sopra;
5- tutti i colleghi ai quali ho detto delle palle quand’ero ammalato ma che invece ero in discoteca con il mojito in mano mentre loro si attaccavano alla cannuccia del coca-rum.
Insomma, solo sono un Operaio, non accusatemi.
Un universitario pugliese mi ha detto che “l’omologazione è il mio essere e che il perbenismo è il mio scopo”. Ho bevuto un altro bianco poi ho ripetuto le stesse parole alla signora del banco per chiedere spiegazioni. Con voce rauca, mi ha mandato a fare una pisciata e mi ha detto che forse trombo poco. Sarà.
Così ho fatto. Ho tirato fuori il pisello, mi sono allontanato fino ai giardini lì di fianco e ho fatto pipì. Anche i cocker mi guardavano male.
Avevo freddo, quindi ho deciso di tornare a casa.
Davanti a Settimo ho incontrato un uomo vuoto, cioè una persona distinta che mi ha offerto cose che si possono assorbire dal naso. Ho rifiutato poiché la vita mia consiste nel lavorare, ma lui non lavora mai, io sì, quindi sono andato a letto. L’avessi saputo, oggi mi sarei ritrovato con tutti i punti sulla patente che ho perso perché una sera ho accompagnato a casa mia mamma dopo cena e i carabinieri, credo, ci hanno fermato. Vi lascio pensare a come è finita…
Ora vado a letto.
Ripenso alla mia giornata e cerco di fare battute su me stesso e sugli altri. Penso a mia mamma, alla patente, al freddo che avevo alla schiena e a tutte quelle cose che faccio ogni giorno per non pensare al lavoro. Faccio pipì questa volta nel water, e lo spazzolone che mi hanno appena regalato è un cocker di ceramica. Il poster sopra al mio letto è una foto di mio padre, un carabiniere.
Spero di non avere perso punti.
DAVID PALADA
28 dicembre 2008
david.palada@libero.it