IL TERZO FUTURISMO
di Alessio Brugnoli
"Mondialità e senso aviatorio...Ludovico Ariosto canta colui che adornerà la sua progenia-bella-come orna il Sol la macchina del mondo... e rivela in ogni punto del suo poema un'ansia di volo. Il tormento di una sempre maggiore velocità è in tutti i suoi cavalieri erranti...".
(Marinetti a Ferrara nel 1929, sulla Mura degli Angeli nella sua conferenza omaggio alle celebrazioni dell'Ariosto-da L'Ottava D'Oro-Mondadori 1933: "Una Lezione Futurista tratta dall'Orlando Furioso")
Marinetti, tra le sue tante intuizioni avute, una volta parlò di di sostituire la "psicologia dell'io" con l' "ossessione lirica della materia" e a introdurre nell'arte, oltre al movimento, la "realtà brutale", come già aveva fatto egli stesso con le onomatopee in letteratura e Russolo in musica con l' "intonarumori".
Tale idee era stata sviluppata da Balla e Depero nel manifesto "Ricostruzione futurista dell'universo" in cui si introdusse il concetto di "complessi plastici" come citato nel seguente brano:
Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto.
Balla cominciò collo studiare la velocità delle automobili, ne scoprì le leggi e le linee-forze essenziali. Dopo più di 20 quadri sulla medesima ricerca, comprese che il piano unico della tela non permetteva di dare in profondità il volume dinamico della velocità. Balla sentì la necessità di costruire con fili di ferro, piani di cartone, stoffe e carte veline, ecc., il primo complesso plastico dinamico.
Tali concetti vennero per prima cosa realizzati praticamente nelle ricerche di Boccioni, con opere come Testa+casa+luce o Fusione di una testa e una finestra, purtroppo distrutte per la loro fragilità, i collages di Severini e di Soffici e le ricerche di Prampolini.
Ricerche che dopo la guerra furono riprese dalle sperimentazioni di Fontana e di Burri che al polimaterismo aggiunsero la rottura della tradizionale separazione di pittura e scultura. All' evocazione dello spazio, tradizionale sogno della prospettiva che il cubismo si limitava ad ampliare, i due sostituivano la sua ricreazione.
Da questo punto di vista, Fontana e Burri costituiscono la terza generazione futurista...
ALESSIO BRUGNOLI