Passa ai contenuti principali

L'EREDITA' DEL FUTURISMO

MAJAKOWSKIJ LENIN.jpg

L'EREDITA' DEL FUTURISMO (20 2 2009)

Il 20 febbraio 1909, con l’apparizione sul quotidiano francese Le Figaro del Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti, nasceva il Futurismo. Avanguardia dalla vocazione totale e rivoluzionaria, il Futurismo si affacciava nel panorama culturale e artistico d’Europa con la sua prorompente carica esplosiva e trasgressiva, al punto da investire ambienti anche diversi e opposti con il medesimo slancio “vitalistico”. Percepito come un’estetica del movimento e del dinamismo fino a quando le dittature tra le due guerre, compresa quella staliniana, imposero il silenzio alla fantasia. L’idea modernista, tormentata e creativa, affascinò con la sua capacità di interpretare il progresso come la levatrice della storia, cui non è estranea una ricerca ossessiva e violenta della rottura con il passato e il presente. Sensibili al fascino futurista, nel segno di una voluttà scandalistica e anticonformista furono numerosi personaggi del tempo. Da Lenin a Gramsci, che ne coglievano la spinta antiborghese, allo stesso sfortunato vate incompreso della rivoluzione sovietica Majakovsky, alla modella Valentine de Saint-Point, che fu amante di Martinetti e proclamò un Manifesto futurista della lussuria, nel nome della libertà della donna, se non addirittura di un vampirismo femminile dissacrante e dominatore. Fenomeno, che a torto fu definito solo italiano, il Futurismo cavalcò l’onda dell’innovazione militante a ogni costo, nella prospettiva cosmopolita e “iconoclasta” di coinvolgere energie e intelletti di ispirazioni lontane tra loro. L’idolatria della giovinezza senza limiti, la sensuale e insofferente ribellione a un mondo ritenuto al tramonto, da rigenerare e da inventare, furono le parole d’ordine di una filosofia sfrenata e provocatoria del mutamento e della velocità. In tale atmosfera si afferma la fede nella religione delle macchine, la sola in grado di aprire un capitolo nuovo della storia dell’umanità. Quello della civiltà del futuro. L’influenza delle idee futuriste e moderniste si allungò in ogni settore sociale, conquistando spazi finora inesplorati, come quelli della moda, della nascente pubblicità e della tecnica, ma anche rivisitando le dimensioni tradizionali dell’espressione. Musica, teatro, poesia e arte ne furono contagiate, rilanciandone gli aspetti stupefacenti, quasi un riecheggiare certi pirotecnici esercizi manieristici di altre epoche. Il quadro si ampliò, fino a comprendere, con intento “antipassatista”, le tradizioni gastronomiche e le sperimentazioni cromatiche degli spazi nell’arredamento e nella visione urbanistica. Il Futurismo fu anche all’origine di simbolismi e di sincretismi, come quello di René Guénon, che approfondì la portata universale dell’esoterismo dantesco. Il lascito del futurismo e dei suoi profeti, da Marinetti a Balla, a Boccioni, a Serafini e ai numerosi epigoni nel tempo non si è esaurito. Un momento di particolare rilancio del movimento futurista, con le sue articolate versioni si ebbe nei favolosi anni sessanta, tra rivolta fiorita e intuizioni asimmetriche, tra fiducia nell’avvenire e avanguardia di stili. Un messaggio coraggioso e critico, troppo presto vittima del suo appesantirsi su se stesso.

Pierluigi Casalino  

 

hhttp://www.fainotizia.it/2009/02/02/ferrara-artisti-e-critici-ferraresi-futurismo-live

http://www.youtube.com/watch?v=R2LipKPLD3A filmato

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...