La Rivoluzione sovietica e i suoi significati storico-politici, 2, fine.

La formula di Lenin del controllo degli operai sulla produzione industriale incontrò, invece, una crescente popolarità nei comitati di fabbrica, ma prima della Rivoluzione d'Ottobre, non fece dei Bolscevichi i padroni del sindacati. Esisteva evidentemente, nel 1917, una situazione storica davvero aperta. La nuova leadership, se avesse difeso e sviluppato le nuove libertà in maniera veramente rivoluzionaria avrebbe avuto molte possibilità di completare con successo la trasformazione della Russia, facendola diventare una società democratica pluralista e moderna. Ma essa mancava della necessaria esperienza e determinazione per compiere un simile passo. Nel timore di alienarsi gli Occidentali, i nuovi dirigenti democratici della Russia continuarono nella guerra contro la Germania, guerra che non erano in grado di combattere. E, temendo di violare le norme di una regolare procedura legale, rinviò l'urgentissima riforma agraria a dopo l'apertura dell'Assemblea Costituente, che non fu mai in grado di funzionare. Così i Bolscevichi si trovarono notevolmente avvantaggiati dalle manchevolezze altrui. Dopo l'insurrezione di luglio, Lenin, capovolgendo la sua precedente posizione, disse che bisognava unilateralmente proporre una pace "immediata" con i tedeschi. Un analogo stupefacente voltafaccia si ebbe sul fronte interno: fece suo il programma agrario dei suoi avversari Socialisti Rivoluzionari (questi affermarono che Lenin lo aveva loro rubato) e abbandonò il principio di maggioranza, che fino ad allora aveva ritenuto la conditio sine qua non per la conquista del potere. Di fronte allo smarrimento sociale, Lenin assunse l'iniziativa, traendo dalla sua parte una minoranza di attivisti urbani che furono la base forte del suo piano di porre sé stesso e il suo partito alla guida di una dittatura sovietica. Una più favorevole situazione internazionale e una più risoluta condotta della alleanza democratica avrebbero potuto imprimere una direzione diversa alla politica russa. La debolezza e le divisione politica di questi partiti di tendenza filo-occidentale paralizzò la rivoluzione democratica in Russia ed aprì la strada al comunismo, con un sistema di sviluppo alternativo e totalitario. - 2, fine.
Casalino Pierluigi, 25.02.2015