Raccoglie spunti e riflessioni su un’ampia serie di argomenti legati alla salute il libro di Domenico Battaglia dal titolo ‘Medicina consapevole. Con un poco di zucchero la pillola andrà giù?’ che lunedì 30 settembre alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. Come scrive l’autore, “il libro nasce quasi per gioco, da un motto scherzoso, il cui primum movens contiene una forte esigenza di esprimere e far conoscere a quante più persone possibile, una serie di riflessioni e spunti riguardo la medicina, ambito col quale mi confronto quotidianamente. Ripercorrendo le tappe del mio percorso ho cercato di affrontare da un punto di vista altro gli svariati e spesso tra loro slegati argomenti che hanno a che fare in qualche modo con la medicina. L’ambizione principale nel far questo è di generare nel lettore una consapevolezza nuova rispetto questi temi. Un percorso che mi limito solo a indicare nel pieno rispetto del lettore e della sua libertà”.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...