Pilastri di Bondeno.
C’era una volta un “tesoro” nascosto sotto una scuola. Inizia così una storia che parla di Pilastri di Bondeno e di un sito archeologico su puntare i riflettori: un modo per riaccendere la memoria collettiva e presentare una nuova indagine storico-archeologica.
Sabato 5 ottobre, a partire dalle 9.30, verranno spalancate le porte della “Terramara” di Pilastri presso la Palestra Comunale, in via Guido Reni 30, per presentare uno scavo che inizierà tra pochi giorni grazie al sostegno finanziario ed organizzativo del Comune di Bondeno e sotto la direzione scientifica e il coordinamento didattico della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna. L’iniziativa vede l’adesione di numerosi altri soggetti tra i quali le tante associazioni di volontariato operanti sul territorio e i Gruppi Archeologici di Bondeno e di Ferrara. Di fondamentale importanza è anche il dialogo con la scuola primaria di Pilastri, la cui riedificazione dopo il sisma ha consentito di mettere in luce lo scorso anno un lembo di quelle antiche vestigia che gli alunni stessi chiamano “tesoro”.
Dopo il saluto del sindaco Alan Fabbri e delle altre autorità, gli alunni della scuola introdurranno il progetto “Memoria e terremoto” e a seguire Valentino Nizzo, archeologo della Soprintendenza, illustrerà il sito della Terramara e la campagna di scavo che sta per iniziare, evidenziandone obiettivi e prospettive. L’incontro terminerà con l’intervento di Cristiana Zanasi, coordinatrice del Parco archeologico e del Museo all’aperto della terramara di Montale nel modenese, che parlerà della straordinaria esperienza di valorizzazione del parco di Montale. All’evento parteciperanno anche i partners organizzativi del progetto (Gab e Gaf) e, in qualche modo, anche i nostri lontanissimi antenati in carne e ossa: l’età del Bronzo tornerà infatti a rivivere grazie a una performance rievocativa di “Living History”, proposta dalla “Moroeventi”.
Allo scavo, che inizierà il 7 ottobre per concludersi dopo un mese circa, parteciperanno anche alcuni studenti del dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara cui è stata data un’ulteriore occasione per fare esperienza diretta di scavo, laboratorio, redazione della documentazione e restauro di prima urgenza sui materiali rinvenuti....C