Futurologia: l'homo sapiens 10.0

Occhi enormi, come quelli di un cartone animato, tenerissimi e intensi, per colonizzare parti dell’universo sempre più lontane dal sole. Fronte ampia e testa sempre più grossa, per far posto a un cervello sempre più ingombrante. E poi pelle pigmentata, perché dovremo proteggerci dai raggi extra-atmosferici, e palpebre molto spesse, a causa della gravità che andrà scemando. Infine le nostre narici si allargheranno, sempre per consentirci di vivere in ambienti extraterrestri, dove la respirazione potrebbe avere qualche criticità in più. Tutto ciò saremo noi tra 100 mila anni secondo due giovani studiosi un po’ visionari.
Il nostro volto tra 100 mila anniIl nostro volto tra 100 mila anni    Il nostro volto tra 100 mila anni    Il nostro volto tra 100 mila anni    Il nostro volto tra 100 mila anni                    
I DUE RICERCATORI - Nickolay Lamm è da sempre affascinato dall’incrocio tra tecnologia e arte. Ha studiato al College of Business Administration dell’Università di Pittsburgh, ha una passione per il design e le illustrazioni e sogna una start up che cambi il mondo. Alan Kwan è ricercatore in genomica computazionale alla Washington University e ha alle spalle una formazione genetica. Insieme hanno ipotizzato come potremmo diventare tra 100 mila anni, ricostruendo le parti del nostro viso che cambieranno maggiormente e spiegandone i motivi. Ecco la rappresentazione dei figli dei figli dei nostri figli, di quelli che abiteranno il nostro pianeta tra 100 mila anni e si dovranno adattare a condizioni per noi nemmeno immaginabili: scaturito dall’abilità grafica e dalle conoscenze genetiche di due menti geniali e bizzarre, il ritratto è visibile sul blog di Lamm, dove si possono anche osservare le graduali e ipotetiche modifiche che i nostri volti umani subiranno nel tempo, arrivando piano piano ad assomigliare quasi ai Pokemon.,,, C
 http://www.corriere.it/scienze/13_giugno_10/ritratto-umano-centomila-anni_bcc33fe6-d1bc-11e2-810b-ca5258e522ba.shtml