Liberi. Dalla Merkel, dalle tasse, dai magistrati in malafede, dal governo Monti e da tecnici incapaci. Liberi di parlare e spendere i nostri soldi senza essere spiati e perseguitati.
Liberi da uno stato di polizia,dalla politica dell’inciucio: chi vince le elezioni deve poter comandare. Silvio Berlusconi ieri ha aperto le finestre: si cambia aria, via quella stantia, ormai puzzolente, degli ultimi anni, dentro quella fresca.
C’è voluto lo shock di una sentenza barbara per liberare anche il Cavaliere dal giogo di cattivi consiglieri e mediocri collaboratori che stavano pensando solo alla loro sopravvivenza. Il predellino due non è in piazza, ma nell’aula magna di villa Gernetto, assente lo stato maggiore del Pdl. Finalmente il Cavaliere si è accorto che qualcuno stava vendendo lui, ma soprattutto noi e ciò in cui crediamo, al miglior offerente, che si chiami Napolitano, Monti o Casini poco importa. Berlusconi ritrova il coraggio dei bei tempi...C
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