Roberto Guerra intervista Marco Zavagli direttore di Estense com Ferrara (*2010- da SuperEva-Firenze)


*da Ferrara Supereva.it (28-10-2010)
Intervista al Direttore Dottor Marco Zavagli di Estense com quotidiano on line di Ferrara

 
D- Pochi anni e -ormai dato di fatto- il Primo Quotidiano on line della città
In
redazione ci piace dire “eravamo in 37”… Il numero indica i lettori che collezionammo il primo giorno di nascita di Estense.com. Oggi ci seguono in migliaia, con una media di circa 7.000 visitatori univoci al giorno. E non solo da Ferrara. I grafici visite di Google Analytics mostrano che siamo seguiti (certo in questo caso il valore corrisponde a singole o comunque poche unità) in oltre 100 Paesi in tutti e cinque i continenti. In alcuni casi, emergenze cittadine o elezioni per citare alcuni esempi, abbiamo raggiunto anche cifre di oltre 12.000 lettori, numeri da far invidia ai quotidiani cartacei presenti ormai da decenni a Ferrara. Direi che, sì, siamo senza ombra di dubbio il primo quotidiano on line della città. Quantomeno a livello quantitativo. La qualità del prodotto verrà giudicata da altri.
D- Quali le difficoltà per un giornale on line in una città forse abitudinaria?
Le difficoltà, ma qui il discorso è generale e comprende tutti i media che si leggono (escluse quindi le tv), vanno ricondotte alla scarsa propensione del cittadino medio a seguire la realtà che lo circonda. Fatte salve urgenti necessità che lo riguardano direttamente (vedi le emergenze cittadine di cui sopra, come possono essere esondazioni, nevicate eccezionali, scioperi dei trasporti…), il ferrarese – come credo l’italiano – ha perso il rapporto quotidiano con l’informazione. Sia con quella generalista che con quella iperlocale come la nostra. Dobbiamo considerare che i concorrenti cartacei hanno una tiratura tra le 10 e le 15.000 copie al giorno. Il che vuol dire un bacino di utenza raggiunto di circa 50.000 persone (considerando che in una famiglia o in un locale si compra un solo giornale). Il pubblico da raggiungere quindi è di per sé limitato, in sostanza un terzo, se non meno, della popolazione. A questo si aggiungono il servizio di banda larga che non è ottimale in tutta la provincia e la scarsa propensione del -ferrarese alle novità. Diciamo che la partenza è stata senz’altro ad handicap, ma non ci piace cercare scuse o alibi.
D- Vittorio Sgarbi ha definito la città “irreversibilmente immobile”, concordate?
Ubi maior minor cessat: il parere di un intellettuale (non parlo dell’uomo di spettacolo) come Sgarbi è sicuramente più autorevole di quello del sottoscritto. La definizione andrebbe forse arricchita di esempi per provarne la “calzabilità”. Certo a Ferrara non si respira l’aria della Vienna di inizio Novecento, ma nemmeno l’immobilismo affrescato di Aci Trezza.
D- Che tipo di lettore vi legge?
Difficile stilare l’identikit del lettore tipo di Estense.com. Posso azzardare che, seguendo le fasce orarie del seguito che abbiamo, il professionista, l’impiegato, chi in genere lavora in ufficio è un aficionado. Non è un caso infatti se nelle ore serali o nel fine settimane calano i lettori. Per il resto siamo letti da tutte le fasce di età e di reddito, di cultura e di – e questo non può che farci piacere – convincimento ideologico.
D- Condizionamenti politici: reali o esagerati?
I tentativi non mancano . Rimarranno tentativi.

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ROBY GUERRA