Radicali Ferrara: LETTERA APERTA AL SINDACO E ALLA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

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Radicali Ferrara   
LETTERA APERTA AL SINDACO E ALLA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA



Caro Tagliani, cara Zappaterra, la proposta che vi formulo presuppone un
potere che, nel contesto operativo illustrato, si muove in una dimensione
inedita e molto rilassata: ascolta e non dirige. Credo e spero vi piaccia.

Ferrara e il suo territorio oggi a molti appaiono senza anima, senza una
natura definita. Un frammento di Eraclito dice: Ethos antropoi daimon (per
l’uomo il carattere – ovvero la sua natura profonda - è il destino,
traduce Hillmann); qual è la natura profonda, o carattere, di Ferrara? Credo
sarebbero utili approfondimenti storico-culturali, per meglio conoscere noi
stessi e per, quindi, meglio disegnare il nostro futuro.

Tra i molti segnali che parlano di declino che si possono individuare ne
scelgo tre.

1) L’annuale e autorevole studio del Sole 24 ore sulla qualità della vita
annuncia un grave calo di Ferrara nella graduatoria nazionale 2011, dove la
nostra città, retrocessa di 17gradini, risulta ultima in Regione con ben 22
posizioni di distacco rispetto alle altre città dell’Emilia-Romagna.

2) La realtà è fatta anche di simboli e capita che questi arrivino dritti
al sentire delle persone. La Cassa di risparmio di Ferrara e la Spal sono
soggetti importanti nella nostra storia, con significative valenze
simboliche. E sono in evidente affanno e sofferenza, anche e soprattutto
rispetto a tempi passati e migliori.

3) Alcuni lustri addietro si decise di investire su Ferrara città d’arte,
di storia e di cultura. Ma anche questa scelta, se confermata, ha necessità
di cure e di aggiornamenti; mentre il mondo cambia a velocità sempre più
sostenuta diviene prioritario essere adeguati alla realtà in continuo e
rapido mutamento.

Quando le cose vanno bene, in genere, ci si gode il presente. E’ quando le
cose vanno male che si fanno le riforme o ci si  impegna a investire per il
futuro. Oggi più che in altri momenti le istituzioni sono attive a
risparmiare ogni euro possibile con azioni compatibili con la gravissima
crisi economica. E oggi più che mai appare necessario ma anche possibile
tracciare uno scenario per il futuro, immaginare e disegnare Ferrara fra
vent’anni.

Ecco la proposta. Si individuano 30 persone di Ferrara, scelte in ambiti
differenti, ad esempio due o tre economisti, due o tre filosofi, due o tre
sociologi, due o tre urbanisti, due o tre psicologi o psicanalisti, due o tre
persone del mondo dell’arte, lo stesso nella cultura, e così
via  (rigorosamente “no politici”: hanno già il loro spazio). Dovranno
necessariamente essere persone libere, creative e capaci di empatia. La
natura multidisciplinare appare indispensabile. Si invitano le 30 persone al
Teatro Estense e sul tema “Ferrara fra vent’anni” ognuno potrà
intervenire per un massimo di 5 minuti: totale circa tre ore. Tutto quello
che verrà esposto dovrà poi essere redatto in un testo. Infine a partire da
questo testo le 30 persone, assieme, coordinate e dirette in forme da
individuare, avvieranno una discussione dove ognuno potrà commentare il
tutto. Da qui dovranno infine uscire, in un documento ad hoc approntato,
idee, spunti, visioni, progetti e programmi che arricchiranno i nostri
amministratori e attraverso di loro la città e il nostro territorio. Scenari
per la Ferrara fra vent’anni.

Sarebbe bello e utile che anche i singoli cittadini, in forme e modalità da
definire, potessero partecipare, contribuire al futuro della loro città, e
comunque il tutto deve svolgersi con metodi pubblici e trasparenti; si tratta
insomma di dare corpo alla democrazia, alle persone e alle loro idee, di
mettere le energie migliori in movimento. Si tratta anche, e davvero sappiamo
quanto sia utile, di avvicinare il Palazzo ai cittadini, e viceversa.

A questa proposta voi potete rispondere con un no più o meno motivato, ad
esempio perché va contro la concentrazione del potere, o perché disegna una
novità senza precedenti e avversa alla centralità del potere, o perché
innesca una dinamica che il potere non può controllare e dirigere, o
individuare mille altri motivi di resistenza. Oppure potere alimentare
dialogo, trasparenza e partecipazione e puntare dritto verso un territorio
sconosciuto, verso un futuro da comprendere e da organizzare assieme.



Cordiali saluti.



Ferrara, 18 gennaio 2012 

                                                         Mario   Zamorani

                                              
Presidente di Radicali Ferrara