Riflessioni sulla zuffa editoriale italo-tedesca
“A noi Schettino. A voi Auschwitz”. Con questo provocatorio titolo è uscito ieri, nella Giornata della Memoria, Il Giornale. ... In realtà tutta questa polemica tra Il Giornale e Der Spiegel, o meglio tra Sallusti e Fleischhauer, è un’accozzaglia di luoghi comuni, di imprecisioni, è un giornalismo urlato e sensazionalistico. contribuirà, purtroppo, a peggiorare il già complicato rapporto tra due nazioni che negli ultimi anni hanno avuto molte occasioni di scontro: dalle crisi diplomatiche tra i due Presidenti del Consiglio Schröder e Berlusconi fino al mancato acquisto della Opel da parte della Fiat, ed ancora alla rivalità calcistica emersa durante il mondiale tedesco del 2006 fino, infine, all’attentato della n’drangeta a Duisburg. Negli ultimi mesi, poi, la crisi del debito sovrano ha peggiorato una già difficile situazione. In questo contesto il destino ha voluto che una nave da crociera affondasse a causa di una manovra azzardata di un capitano italiano e che nell’incidente morissero diversi cittadini tedeschi. Ma proprio oggi, in una fase storica in cui è in gioco l’Europa e il futuro della moneta unica, sarebbe il caso di provare a sentirsi tutti più europei, prima che italiani o tedeschi. CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU WWW.LOCCIDENTALE.IT
di Ubaldo Villani-Lubelli
“A noi Schettino. A voi Auschwitz”. Con questo provocatorio titolo è uscito ieri, nella Giornata della Memoria, Il Giornale. ... In realtà tutta questa polemica tra Il Giornale e Der Spiegel, o meglio tra Sallusti e Fleischhauer, è un’accozzaglia di luoghi comuni, di imprecisioni, è un giornalismo urlato e sensazionalistico. contribuirà, purtroppo, a peggiorare il già complicato rapporto tra due nazioni che negli ultimi anni hanno avuto molte occasioni di scontro: dalle crisi diplomatiche tra i due Presidenti del Consiglio Schröder e Berlusconi fino al mancato acquisto della Opel da parte della Fiat, ed ancora alla rivalità calcistica emersa durante il mondiale tedesco del 2006 fino, infine, all’attentato della n’drangeta a Duisburg. Negli ultimi mesi, poi, la crisi del debito sovrano ha peggiorato una già difficile situazione. In questo contesto il destino ha voluto che una nave da crociera affondasse a causa di una manovra azzardata di un capitano italiano e che nell’incidente morissero diversi cittadini tedeschi. Ma proprio oggi, in una fase storica in cui è in gioco l’Europa e il futuro della moneta unica, sarebbe il caso di provare a sentirsi tutti più europei, prima che italiani o tedeschi. CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU WWW.LOCCIDENTALE.IT
di Ubaldo Villani-Lubelli