Dal TG3 prove di Gulag e Lupara contro Sgarbi e la Città di Salemi: vergogna pubblica mediatica!

 

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Il sindaco commenta il servizio giornalistico

su Salemi mandato in onda venerdì alle 12,00 su Rai 3

Sgarbi: «Il solo scioglimento

da chiedere è quello del Tg3»

«Il sindaco nell’indagine è parte offesa»

SALEMI -

«Il solo scioglimento da chiedere è quello del Tg3. La mafia è nelle loro teste. Questa non è informazione, ma intimidazione. E se pensano di intimidirmi, si sbagliano di grosso»

Commenta così Vittorio Sgarbi il servizio del giornalista Fabrizio Feo andato in onda oggi alle 12,00 sul Tg della terza rete Rai.

 

«Si prospetta e ci si augura anche lo scioglimento del Comune di Salemi in nome di una mafia che non c’è, ma che fa comodo utilizzare quando si pensa di avere davanti una controparte politica che si vuole delegittimare, pensando magari di agevolare nuovi assetti politici. E’ una storia vecchia in Sicilia, ma che si ripete. E si elevano a prova quelle che sono sensazioni, suggestioni, spesso anche opinioni personali.

 

E’ vergognoso quel che sta accadendo. Una commissione, che io stesso ho sollecitato, si è appena insediata, non ha visionato alcun atto e già si prospetta lo sglioglimento del Comune.

 

Ora più di prima comprendo il simbolo che è diventata Salemi in una Sicilia che si vuole irredimibile e condannata alla retorica della mafia e dell’antimafia. E ora più di prima comprendo il disegno di chi vuole cancellare, con ogni mezzo, questa esperienza. Perché la "rinascita" culturale di Salemi toglie argomenti a chi, di mafia e di antimafia, vive e prospera. E senza mafia e antimafia, sarebbe condannato all’oblio.

 

Il Tg3 ha omesso di dire, cosa grave, ancor più per un Tg che dev’essere "servizio pubblico", che il sindaco di Salemi nell’indagine citata, è parte offesa. E che comunque la persona oggetto dell’indagine, non è mafiosa perché mai condannata come tale. Di cosa si parla ? Di fantasmi ? Vogliono forse commissariare la democrazia ?

 

Mi aspetto che il Tg3, che è solito lagnarsi della presunta "disinformazione" degli altri, riconosca la propria, e dica chiaramente a quei milioni di italiani che hanno ascoltato un servizio così fazioso e pieno di ricostruzioni suggestive, che Vittorio Sgarbi, com’è scritto nelle carte che il giornalista evidentemente non ha mai letto, è parte offesa»

 

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