SALEMI – Centinaia di messaggi (telefonate, email e fax) pervengono in queste ore per invitare Vittorio Sgarbi a ritirare le dimissioni dalla carica di sindaco.
Il primo cittadino ha detto di volere andarsene per gli ostacoli - molti davvero impensabili - che si frappongono all’attività amministrativa e alle iniziative culturali che hanno portato il nome della città sulle pagine dei più importanti giornali italiani ed internazionali.
Tra gli inviti a restare anche quello di Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl che in una nota scrive: «La sua esperienza a Salemi è divenuta un positivo modello dell'Italia che vuole muoversi contro l'Italia del non fare».
Osvaldo Napoli, deputato Pdl e vicepresidente dell'Anci scrive: «L’impegno di Sgarbi quale sindaco di Salemi dà lustro alla comunità di cui si è posto al servizio».
Moltissimi i messaggi di parlamentari nazionali e regionali.
Giovanni Ardizzone, deputato dell’Udc e Vice Sindaco di Messina scrive:
«Le dimissioni dell’onorevole Vittorio Sgarbi rappresenterebbero una iattura non solo per Salemi ma per la Sicilia intera. In tutte le manifestazioni che si sono organizzate nell’isola, Sgarbi, infatti, ha trasmesso entusiasmo, e non solo per la sua indiscussa autorevolezza di critico d’arte, ma soprattutto per la fantasia e coraggio delle sue innovazioni amministrative.
Peraltro, le provocate dimissioni di Sgarbi da sindaco di un comune della Sicilia contestualmente alla sua prestigiosa nomina a presidente della Biennale di Venezia, rappresentano l’incapacità della classe dirigente dell’isola ad utilizzare le risorse umani migliori in grado di fare uscire dal guado della atavica rassegnazione isolana.
Occorre, quindi, una forte mobilitazione dell’opinione pubblica e dei partiti affinché si comprenda che le dimissioni di Sgarbi vanno al di la delle sue personali decisioni ma incidono sull’entusiasmo di quegli amministratori che, come lui, correttamente, cercano di cambiare le sorti della nostra Sicilia»
Domenico Russello, sindaco di Favara, scrive: «I primi cittadini sono l’anello debole di un sistema che cerca di riversare su di loro responsabilità che non hanno, legati nel loro agire da mille lacciuoli, da centinaia di migliaia di norme, spesso in contrasto tra di loro, con i trasferimenti statali e
regionali che anno dopo anno si assottigliano non consentendo di
garantire nemmeno le spese obbligatorie»
L’imprenditore Gianfranco Becchina: «Non lo faccia mai! Non cada nel tranello, tradizionale in queste latitudini. Lasci che indaghino. La conclusione, qualunque possa essere, non potrà che ingigantirla. C'è molta gente attorno a lei che sa ben discernere, più di quanto possa immaginare. Dopo di lei sarebbe la catastrofe. Guardi ai compiti che l'attendono, non ci deluda»
l’Ufficio per la Comunicazione
(Nino Ippolito) 331-17 08 195 - ufficiostampa@cittadisalemi.it
VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=oa7DkceYu9k *Titolo balordo del blogger.... W Vittorio Sgarbi
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